“Il Partito Democratico, la giunta regionale tutta e l’assessore Paolucci, hanno lavorato e continueranno a farlo nel senso di una riforma radicale, e coraggiosa, della sanità regionale. Le recenti sentenze sfavorevoli ai ricorrenti a difesa dei punti nascita e dei piccoli e medi presidi, dimostrano che si sta agendo secondo la legge, nel totale rispetto dell’articolo 32 della Costituzione e a garanzia del diritto alla salute per tutti. Le posizioni frutto di localismi e personalismi portano lontano da questo e, nel lungo periodo, sono garanti solo di uno scadimento della qualità del servizio sanitario” afferma Gianna di Crescenzo a seguito della sentenza del Tar che ha respinto il ricorso presentato dal Comune di Atri. “La riforma dei punti nascita e la predisposizione di autoambulanze che permettono sia il trasporto assistito materno (Stam) che neonatale d’urgenza (Sten) è stato un importante traguardo per la messa in sicurezza della vita delle partorienti e dei nascituri – dichiara la componente della Segreteria Regionale .”
Il 2015 è stato un anno importante, un anno in cui i provvedimenti sanitari indicati dall’assessore Silvio Paolucci hanno ridefinito e garantito un futuro per la nostra Regione. A partire dall’adempimento dei LEA (livelli essenziali di assistenza), con un punteggio di 163 sulla griglia del 2014, e dall’essere l’unica regione in piano di rientro ad aver completato tale certificazione, fino all’uscita dal commissariamento.
“Tutto ciò ci impone scelte coraggiose nell’ambito della ridefinizione del sistema sanitario regionale e” – continua la Di Crescenzo – “la riforma che ne scaturisce dovrà rendere l’Abruzzo capace di erogare il diritto alla salute a tutti, anche tra 20 anni e anche rispetto alle nuove esigenze della popolazione abruzzese. Per questo il PD pone al centro dell’opera di riqualificazione sanitaria il cittadino e i suoi diritti. Non ci sono tagli alla sanità e non parliamo di tagli. Parliamo solo di cambiare il modo in cui l’assistenza viene progettata ed erogata, di gestire in maniera oculata le risorse pubbliche e di rispettare i parametri nazionali di qualità. Se siamo convinti del significato della parola cambiamento allora, quel cambiamento, dobbiamo sostenerlo a tutti i livelli, tenendo a mente che il “not in my yard” è un atteggiamento che mal si sposa con un partito che si fa garante e difensore dei diritti dei cittadini.”
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