Il 9 aprile 2015, dopo un mese di proteste del movimento Rhodes Must Fall e a seguito del voto favorevole del Consiglio dell’Università di Città del Capo in Sudafrica, la statua del colonialista Cecil Rhodes è stata rimossa temporaneamente in attesa della rimozione definitiva. Le proteste sono poi continuate portando alla internalizzazione dei lavoratori universitari precedentemente esternalizzati.
In questi mesi sempre in Sudafrica il movimento Open Stellenbosch si sta muovendo all’Università di Stellenbosch per l’inglese come lingua primaria al posto dell’afrikaans e l’internalizzazione dei lavoratori, il Rhodes Student Representative Council dell’Università di Grahamstown ha ottenuto che il Consiglio dell’Università Rhodes di Grahamstown approvasse la discussione per cambiarne il nome e il movimento#feesmustfall, iniziato all’Università Witwatersrand di Johannesburg e diffusosi nelle altre Università, ha ottenuto l’azzeramento dell’aumento delle tasse universitarie per il nuovo anno.
Sempre in questi mesi la protesta si è allargata anche al Regno Unito dove il movimento Rhodes Must Fall in Oxford ha ottenuto che l’Oriel College dell’Università di Oxford avviasse la procedura per la rimozione della placca commemorativa e della statua di Cecil Rhodes. La protesta sta continuando con una raccolta firme per l’immediata rimozione della statua, a cui si sono ovviamente schierati contro personaggi come l’ex Presidente sudafricano Frederik de Klerk o l’ex Primo ministro australiano Tony Abbott.
Colonialism Reparation appoggia le richieste del movimento Rhodes Must Fall e invita tutte le istituzioni accademiche a decolonizzare il proprio passato riparando ai soprusi commessi, in modo che i cambiamenti simbolici diventino irreversibili e radicati nel sistema educativo.
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