I dati economici degli ultimi anni ci parlano di un Paese in sempre maggiore difficoltà, con un progressivo impoverimento ed un contestuale taglio delle tutele garantite dal welfare. Da questo quadro la sanità non è esclusa. Con questa nuova survey, che parte oggi e si concluderà ai primi di marzo, Anaao Giovani riconferma il proprio interesse a temi quali l’universalismo delle cure, la qualità dei servizi, l’organizzazione sanitaria e le loro ricadute sulla salute del paziente, tutti inevitabilmente dipendenti da quanto le politiche sanitarie decidano di valorizzare e difendere il lavoro del medico.
Rimane indiscutibile, e non ignorabile, il fatto che anni di definanziamento del Ssn hanno prodotto la riduzione sia della quantità che in parte della qualità dei servizi erogati, incidendo, come riportano i rapporti nazionali ed internazionali, sul deterioramento dello stato di salute della popolazione italiana, soprattutto delle fasce reddituali più povere. Se il rapporto OCSE ci avvisava qualche mese fa che in Italia si invecchia male, descrivendo un peggioramento dell’aspettativa di vita in buona salute dopo i 65 anni rispetto al resto d’Europa, se l’Istat ci avvertiva che ben il 9,5% della popolazione italiana nel 2014 aveva rinunciato alle cure per motivi economici, ora il 2015 si conclude con l’ennesimo dato preoccupante, sempre dell’Istat, sull’andamento della mortalità in Italia: fino ad Agosto 2015 si sono registrati 45.000 decessi in più rispetto allo stesso periodo del 2014. Se il dato di agosto si confermasse sino a dicembre 2015, conteremo in un anno 66000 casi di morti in più, quindi una mortalità dell’11% superiore a quella del 2014, non spiegabile solo con il fisiologico invecchiamento. Questi numeri andranno sicuramente standardizzati, disaggregati per età e sesso e analizzati per causa di morte ma indubbiamente rappresentano un elemento di riflessione.
Il taglio dei posti letto, con tassi di occupazione prossimi se non superiori al 100%, la costante riduzione degli organici, il blocco delle assunzioni, il depauperamento delle specialità con allungamento dei tempi di attesa, la scarsità di strutture territoriali che garantiscano la presa in carico dei pazienti dimessi dall’ospedale, hanno con il tempo peggiorato la qualità dei servizi del Ssn. Con questa indagine Anaao Giovani si propone di fotografare alcuni indicatori indiretti del progressivo impoverimento dell’offerta sanitaria ai pazienti e del concomitante aumento di rischio del lavoro medico. Ed allora che peso hanno per chi quotidianamente lavora in sanità carichi di lavoro eccessivi, le carenze organizzative, l’assenza di una rete efficiente tra ospedale e territorio? Attraverso la survey, vogliamo far emergere le criticità concrete che i medici devono affrontare, dalla comunicazione con familiari e pazienti alla corretta dimissione sul territorio fino alla conoscenza di semplici linee guida di compilazione di una scheda Istat. Compila l’indagine diretta a tutti i medici che lavorano/hanno lavorato a qualsiasi titolo negli ospedali.
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