Centinaia, forse migliaia, di gatti sono scomparsi nel nulla. Eppure c’è il rischio che la Procura archivi il caso (in cui a un certo punto spuntò anche un indagato) senza arrivare ai responsabili di questi rapimenti. E’ per questo che gli animalisti di Enpa insorgono e hanno deciso di organizzare una protesta di piazza per dire ‘no’ ad un colpo di spugna su queste inquietanti sparizioni, avvenute a raffica tra il 2007 e il 2015 (l’ultimo ‘colpo’ risale a novembre) tra le province di Parma e Reggio Emilia. La manifestazione è fissata per questo sabato in piazza Garibaldi a Parma, dove gli animalisti si ritroveranno per dire no all’archviazione.
I gatti scomparsi, ricorda Enpa in un comunicato, sono spariti a centinaia o forse a migliaia, tanto singoli felini appartenenti a cittadini privati quanto colonie. “Nessuno sa che fine abbiano fatto, né il motivo per il quale essi siano scomparsi. Alcuni sostengono siano stati rapiti per addestrare i cani ai combattimenti; altri per scopi alimentari; altri ancora per la ‘sperimentazione fai da te‘”, dicono gli animalisti. Resta il fatto che “la cronaca delle sparizioni è inquietante: nel 2008, a Parma, in 48 ore un’intera colonia di gatti, circa 30 esemplari non facilmente avvicinabili né catturabili, scomparve in via Budellungo”. Gli inquirenti non trovarono né tracce né indizi. Poi, tra il 2013 e il 2014, il fenomeno cominciò ad “allargarsi a macchia d’olio, toccando i Comuni di Monticelli, Lesignano, Montechiarugolo, Felino, Sala Baganza, Traversetolo, Panocchia, Collecchio, San Secondo”.
Nel registro degli indagati, per questa vicenda, ricorda ancora Enpa, venne iscritto un 40enne di Monticelli (in provincia di Parma): contro di lui, c’erano le immagini di una telecamera che lo avevano immortalato mentre prelevava un gatto dal giardino di un’abitazione. Secondo alcune indiscrezioni raccolte da Enpa, a seguito di una perquisizione presso il domicilio dell’uomo, “si sospetta che possa essere implicato nella scomparsa di almeno di una decina di animali”. Gli animalisti, però, sono convinti che dietro la raffica di sparizioni ci sia un gruppo organizzato (di cui quest’uomo faceva parte) e non una sola persona.
Dopo l’iscrizione di questa persona, i rapimenti in parte si fermarono. “La gang di rapitori sembrò entrare in quiescenza” e “di gatti scomparsi non si parlò quasi più”, ricorda Enpa. “Poi, lo scorso novembre, l’ennesimo colpo di scena quando una decina di gatti di proprietà svanisce nel nulla. E ora, afferma Lella Gialdi, presidente della Sezione Enpa di Parma, “c’è anche un altro pericolo: che la magistratura archivi il tutto e che gli autori di questi reati restino senza un nome. Con l’ulteriore rischio di una preoccupante recrudescenza del fenomeno”. Di qui la decisione di scendere in piazza: all’iniziativa aderiscono, oltre a Enpa, anche Lega del Cane, Oipa e altre otto sigle animaliste (Associazione Diritti degli Animali, I Gatti del Parco, S.O.S. Angels, I gatti di Maria Luigia, Parma Etica, Amici cani, Qualazampa, Il Rifugio di Noè). Vogliono dire ‘no’ all’archiviazione e “chiedere agli inquirenti un ulteriore sforzo investigativo”. Il timore di Gialdi è che “alla base di queste scompare vi siano cause ancora più inquietanti di quelle ipotizzate; cause sulle quali è essenziale fare luce, per gli animali e per la serenità della nostra comunità”. (Dire)
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