Inizia domani, presso il Tribunale di Rimini, il processo al Delfinario che vede imputati il legale rappresentante della società di gestione della struttura e la veterinaria responsabile della custodia e della somministrazione dei farmaci ai delfini. Lo fa sapere la Lega Anti-Vivisezione (Lav) che parteciperà in quanto parte offesa.
I protagonisti della vicenda giudiziaria sono mamma Alfa e i suoi piccoli Luna, Sole e Lapo: i quattro delfini “detenuti” e utilizzati per gli spettacoli, per cui l’accusa ritiene siano stati sottoposti a comportamenti dannosi alla loro salute e incompatibili ai loro bisogni etologici.
Già a settembre del 2013, la Procura di Rimini aveva ordinato – su segnalazione di associazioni animaliste – il sequestro preventivo degli animali e il loro trasferimento, fino ad arrivare alla citazione in giudizio dei due imputati perché “sottoponevano i 4 delfini della specie Tursiops truncatus ospitati nel delfinario, a comportamenti insopportabili per le loro caratteristiche etologiche”.
Chiuso con Decreto del Ministero dell’Ambiente nel dicembre del 2014, il Delfinario di Rimini non potrà comunque più utilizzare delfini. La Lav auspica, però, “la definitiva chiusura della struttura che, pur non avendo mai ottenuto l’indispensabile licenza di giardino zoologico, è rimasta aperta al pubblico per quasi un decennio”. “Dietro la maschera di strutture zoologiche e scientifiche- denuncia ancora l’associazione- i delfinari sono in realtà solo dei parchi giochi per l’esposizione e l’esibizione degli animali in spettacoli che non hanno nulla a che fare con l’etologia degli animali”. (Dire)
Lascia un commento