“Il ministro Stefania Giannini mi ha riconfermato la sua disponibilità a venire a L’Aquila per discutere dell’Università.
C’è un urgente bisogno di confronto, un’inderogabile necessità di dare tutti il nostro contributo per promuovere e sostenere l’Ateneo aquilano. L’emorragia delle iscrizioni all’Università dell’Aquila impone una riflessione vera. Duemila iscritti in meno sono un numero allarmante per qualsiasi Ateneo, figuriamoci per una città che tra le sue vocazioni ha quella universitaria”.
Lo dichiara la senatrice Stefania Pezzopane, in merito alle ultime notizie apparse anche sulla stampa sui dati delle iscrizioni universitarie.
“Chiedo al sindaco Massimo Cialente ed al Presidente del Consiglio comunale Carlo Benedetti di promuovere un confronto forte e vero. Non basta lo sforzo enorme per la creazione del GSSI ed anche l’ulteriore intervento del 4%, dove grazie ad un mio emendamento c’è spazio anche per l’Università e la ricerca, non basta la bella e coinvolgente notte dei ricercatori. Ci vuole un progetto più complessivo rivolto ai giovani, finalizzato a ricostruire la città come città universitaria. Io sono pronta a impegnarmi anche per questo obiettivo.
L’Università rappresenta una risorsa importante. Non mi interessano e non ho nessun bisogno e desiderio di prenderne parte alle beghe e ai conflitti interni all’Università. Per me il punto è politico e strategico. L’Aquila non può perdere il valore di un Ateneo prestigioso e in crescita. La città ha fatto numerosi sforzi per mantenere in vita l’Ateneo dopo il terremoto, scelte forti per la logistica e indubbiamente la gratuità delle iscrizioni ha dato un incentivo indiscusso per mantenere il numero degli studenti. È chiaro che alcune decisioni, come l’accesso programmato delle iscrizioni e il ritorno al pagamento per intero delle tasse universitarie hanno inferto un duro colpo al futuro dell’Università.
Ricordo che un anno fa ho ricevuto la disponibilità del ministro Stefania Giannini a discutere su un progetto speciale per L’Aquila, che rimettesse al centro le questioni del numero chiuso e delle tasse. Ricordo che questa mia disponibilità e del Ministro fu rifiutata dalla Rettrice Paola Inverardi, che rispose al mio appello sostenendo che ci avrebbe pensato lei. Benissimo, ci ha sicuramente pensato, ma credo che il discorso vada ripreso da dove l’abbiamo interrotto. Nessuno è autosufficiente e il nostro territorio agisce ed ha successo come sistema. Le sorti dell’Ateneo aquilano, il suo futuro, la sua crescita sono patrimonio della collettività.
Credo che mai come ora sia necessario un confronto schietto, sereno ma articolato, che sto sollecitando da tempo. La sede giusta potrebbe essere quella del Comune dell’Aquila attraverso lo strumento che Massimo Cialente e Carlo Benedetti decideranno. Conferenza dei servizi tra i diversi organismi e livelli istituzionali? Consiglio comunale aperto? Qualsiasi strumento di confronto, in cui tutti i soggetti coinvolti possano esprimere il loro punto di vista e magari ragionare insieme per costruire un percorso comune che vada nella stessa direzione, è valido. La peggior risposta è il silenzio su questa lenta agonia.
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