“Spostare, come fanno tutti i grandi Paesi europei, il trasporto merci dalle strade alle linee ferroviarie e alle autostrade del mare: una scelta strategica di medio e lungo periodo che richiede un’accelerazione ed e’ condivisa dagli operatori”. E’ l’idea, spiegata all’AGI, del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, che all’inizio della settimana ha incontrato gli stakeholder del settore per il rilancio del trasporto merci e della competitivita’ logistica italiana.
“Per fare questo – ha spiegato Delrio – sono necessari i grandi corridoi europei e questo lo abbiamo fatto con tutti gli investimenti possibili sui quattro grandi corridoi strategici: il Genova-Rotterdam, quello scandinavo con la Torino-Lione, lo scandinavo-Mediterraneo che scende giu’ dal Brennero, il Baltico-Adriatico da Trieste. E su queste infrastrutture – ha ricordato il ministro – stiamo facendo investimenti massicci. Ora bisogna pensare a come collegare i porti italiani dove arriva il 70% delle merci e dai quali partono il 50% delle nostre esportazioni. La merce che arriva via mare deve essere immediatamente mandata agli interporti e nelle aree logistiche dove ci devono essere le linee ferroviarie. Proprio per fare questo abbiamo messo degli incentivi importanti nella Finanziaria e per la prima volta, in maniera strutturale, non ci sono piu’ incentivi al trasporto merci su gomma a vantaggio del trasporto ferroviario e via mare”
Insomma, “le autostrade del mare e le ‘autostrade di ferro’ devono diventare la scelta del settore”. “E per fare questo – ha aggiunto Delrio – e’ necessario che gli imprenditori abbiano costi minori, le Ferrovie dello Stato investano di piu’ nei collegamenti portuali, come abbiamo chiesto e stanno facendo, perche’ ci sia una rete logistica che funziona”. “Oggi – ha detto ancora – la rete logistica funziona abbastanza bene al nord, molto meno al sud ed e’ per questo che nel programma operativo nazionale – cioe’ quello dei fondi europei del mio ministero – abbiamo scelto di puntare su cinque aree logistiche del Sud. Anche qui qualche segnale di cambiamento di tendenza c’e’ con Gioia Tauro che ha quintuplicato il numero di treni merci settimanali, con il porto di Napoli da dove, finalmente, e’ partito il primo treno. Comunque, proseguiamo nello stringere accordi con gli operatori per togliere i troppi camion che ci sono ora sulle strade”.
E a testimonianza della necessita’ di ricorrere tempestivamente a una intensiva “cura del ferro” per il trasporto merci, i dati del ministero di Porta Pia mostrano che “in Italia viaggiano su ferro 1/5 delle merci della Germania e meno di 2/3 della Francia e il traffico ha subito negli ultimi anni un decremento. Dei 14 porti ‘core’, solo 10 risultano collegati via ferro e anche per i 15 sistemi portuali identificati dal Piano della Portualita’ e delle logistica occorre ragionare in un’ottica di collegamenti di qualita’, ora non omogenei. Manca infatti una maglia efficiente dei collegamenti primari di connessione ai servizi ferroviari e di rilancio tutte le aree del Paese”.
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