Stagni salmastri a rotazione per favorire la crescita della fauna ittica, prendendo spunto da quanto avvenuto per secoli nel mondo dell’agricoltura. E’ questo lo scopo principale di una proposta di legge in Regione Liguria per creare temporanee “nursery del mare“, depositata nei giorni scorsi dal Partito democratico e promossa dall’ex assessore all’Agricoltura e ora consigliere regionale, Giovanni Barbagallo.
“L’obiettivo- spiega alla ‘Dire’ Barbagallo- è garantire la riproducibilità di un ecosistema patrimonio imprescindibile della Liguria. Pur essendo luogo di mare, ogni anno importiamo circa il 70% del pesce che consumiamo perché le nostre acque sono sempre più povere di pescato”. La proposta di legge, che porta avanti un progetto già impostato dallo stesso Barbagallo con la giunta Burlando, è molto semplice: “Si tratta di individuare, in accordo con l’Università, le associazioni di categoria e la Capitaneria di porto, alcuni stagni salmastri nelle zone prospicienti le nostre coste e interdirli temporaneamente alla pesca”. L’idea originale parla di uno stop di 3 anni.
“Il mare avrà così tempo di riposare– prosegue il consigliere- i pesci si riprodurranno naturalmente e può anche essere che nel frattempo si spostino in specchi acquei limitrofi aperti alla pesca. In questo modo ne beneficerà l’intero ecosistema marino locale”. Terminato il periodo di chiusura, la pesca tornerà libera e si interverrà in un’altra zona. “Si tratta di interventi a costi molto contenuti– conclude Barbagallo- dal momento che saranno sufficienti un buon numero di boe per delimitare le acque e poco più. E, in Sardegna, dove si è già intervenuti in maniera simile, i risultati sono stati finora molto positivi”. (Dire)
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