Il 2016 si apre con il segno piu’ per la domanda di prestiti delle famiglie italiane che ha fatto registrare a gennaio un incremento pari all’11,7% rispetto allo stesso mese del 2015. A dicembre scorso il numero di richieste di prestiti aveva fatto registrare un’inaspettata flessione. E’ quanto emerge dal Barometro Crif che segnala come, al netto del dato negativo registrato a fine 2015, continui il progressivo recupero verso i volumi pre-crisi anche se rimane ancora da colmare il gap con il biennio 2009-2010.
Nel dettaglio, nel primo mese dell’anno i prestiti finalizzati, trainati da quelli richiesti per sostenere l’acquisto di auto e moto, hanno fatto segnare un aumento del 20,4% rispetto al corrispondente mese del 2015. Piu’ contenuto, invece, l’incremento della domanda di prestiti personali (+0,5%), che torna comunque positiva dopo oltre 6 mesi di costanti flessioni. Per i prestiti finalizzati, l’importo medio e’ stato pari a 5.446 euro, +13,5% rispetto a quello registrato a gennaio 2015, mentre per i prestiti personali si e’ assestato a 10.715 euro (+4,7% rispetto al valore rilevato nello stesso periodo dello scorso anno). Analizzando invece la distribuzione per fasce di importo, si conferma la preferenza da parte degli italiani per la classe inferiore ai 5.000 euro, con una quota del 48,9% sul totale, in calo pero’ di 6,4 punti percentuali rispetto allo stesso mese del 2015.
Relativamente alle richieste di prestiti finalizzati la classe prevalente si conferma essere quella inferiore ai 5.000 euro, con una quota pari al 64,7% del totale, ma in contrazione di 5,4 punti percentuali rispetto al 2015; cresce, invece, l’incidenza delle classi di importo comprese tra 5 e 10 mila euro e tra 10 e 20 mila euro (rispettivamente di 3,1 e 1,6 punti percentuali). Sul fronte dei prestiti personali, invece, la classe prevalente e’ quella compresa tra 10 e 20.000 euro, con il 30,4% del totale. Seguono le classi comprese tra 5 e 10.000 euro, con il 27,6%, e quella inferiore ai 5.000 euro, con il 24,8%.
Osservando la domanda dei prestiti richiesti sulla base della loro durata, sempre nell’aggregato di prestiti personali piu’ finalizzati, dall’analisi Crif emerge che a gennaio 2016 piu’ di un terzo del totale presenta una durata inferiore ai 24 mesi (37,6%). Sono in particolare i prestiti personali a orientarsi verso le classi di durata piu’ lunghe, nel tentativo di rendere il peso della rata il piu’ basso possibile. Guardando al profilo dei richiedenti prestiti per fascia di eta’, infine, a gennaio si rileva come siano le classi centrali, ovvero quella compresa tra i 35 e 44 anni e quella tra i 45 e 54 anni, ad aver presentato il maggior numero di richieste di prestiti, rispettivamente con il 24,4% e il 25,3% del totale.
“In linea con il migliorato clima di fiducia dei consumatori – commenta Simone Capecchi, direttore Predictive information solutions di Crif – continua il percorso di consolidamento della domanda di prestiti da parte delle famiglie verso i valori pre-crisi. In particolare, il comparto risulta ancora sostenuto dalla vivacita’ dei prestiti finalizzati e, piu’ nello specifico, da quelli relativi all’acquisto di auto e moto. Il fatto pero’ che le decisioni di indebitamento si concentrino verso importi ancora contenuti, seppur in crescita, e classi di durata piu’ lunghe rispetto al passato conferma l’atteggiamento ancora cauto da parte delle famiglie Sul fronte dell’offerta, invece, i crediti deteriorati continuano a gravare sui conti economici degli Istituti, inducendoli a porre la massima attenzione nel mixare strategie commerciali ‘next to buy’ e/o incentrate alla customer experience con una gestione oculata del portafoglio crediti”.
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