Il decreto appropriatezza sulle prescrizioni mediche del ministero della Salute ha luci e ombre, secondo Altroconsumo.
Tagliare gli esami inutili è virtuoso per le finanze pubbliche e per i cittadini: si evitano sprechi di denaro e rischi per la salute.
L’unico scopo del provvedimento sembra però razionalizzare la spesa sanitaria in modo indiscriminato. Insieme a prestazioni non sempre appropriate sono state coinvolte anche prestazioni utili, come quelle odontoiatriche.
Per Altroconsumo il rischio è che la spesa per gli esami ricada sul cittadino.
Se il medico lo riterrà opportuno prescriverà ugualmente gli esami su ricetta bianca, spostandone il costo interamente sui pazienti; un ulteriore taglio alla sanità; al cittadino resterebbero così due possibilità: rinunciare alle cure o a pagare per fare l’esame.
L’appropriatezza non deve essere un’imposizione dall’alto su medici e pazienti, ma il frutto di un percorso comune tra professionisti sanitari e cittadini.
Altroconsumo da tempo insieme a Slow Medicine lavora per portare medici e pazienti a scegliere con maggiore attenzione le cure e gli esami da prescrivere.
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