“Il Comune di Roma ha deciso di non pagare i librai. L’accordo e’ di avere il rimborso a 30 giorni delle fatture, ma da mesi non vediamo soldi e il rischio per 235 attivita’ e’ la chiusura”. E’ il grido d’allarme lanciato dal presidente dei librai e delle cartolerie romane della Confesercenti, Maurizio Piscetta, che rappresenta 235 tra piccole librerie e cartolerie della Capitale. Qual e’ il problema? “I gestori, con propria personale esposizione, anticipano il costo dei libri scolastici per le famiglie, assicurando la fornitura di testi, perche’ sanno che il Comune li rimborsera’ 30 giorni dopo. Ma questo non avviene e i librai non ce la fanno più- ha aggiunto Piscetta- Ad oggi ci sono circa 250 fatture insolvibili e quindi le micro, piccole e medie imprese non sono in grado di far fronte al problema economico, anche perche’ siamo esposti per qualche milione di euro. Quindi non e’ una piccola spesa”.
Secondo Confesercenti le fatture giacciono presso le varie Ragionerie in attesa del riconoscimento di un credito per di più penalizzato dall’applicazione dei prezzi unitari parametrati all’anno scolastico 2013-2014 e dall’obbligatorieta’ di uno sconto dello 0,50%. I librai chiedono al commissario Tronca di intervenire: “Bisogna ripristinare con urgenza il diritto per queste attivita’- ha concluso Piscetta- che hanno svolto un servizio importante per il diritto allo studio”. (Dire)
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