Giovedì 11 febbraio 2016, alle ore 17.00, al Palazzetto dei Nobili, Maurizio d’Antonio, deputato della Deputazione di Storia Patria negli Abruzzi, e Andrea Zezza, docente di Storia dell’arte moderna alla seconda Università di Napoli, Santa Maria Capua Vetere, uno dei maggiori conoscitori della pittura meridionale del Cinquecento, presenteranno il volume “Il restauro della Crocifissione di Santa Maria delle Grazie a Calascio e la pittura all’Aquila tra ‘500 e ‘600”. Il volume prende forma come rielaborazione degli interventi presentati al convegno “Echi fiamminghi a Calascio: il restauro della Crocifissione di Santa Maria delle Grazie”, frutto della collaborazione tra il Comune di Calascio, il Dipartimento di Scienze umane dell’Università dell’Aquila e la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo.
L’occasione dell’incontro di studio era nata dalla ricollocazione del grande telero con la Crocifissione, dopo un lungo e attento restauro, e si motivava per la particolare importanza di questa tela nel panorama artistico del territorio aquilano. La Crocifissione di Calascio non solo è la più importante delle numerose copie della maestosa Crocifissione di Aert Mytens alias Rinaldo Fiammingo, dipinta nel 1599 per San Bernardino all’Aquila e ne attesta quindi la fortuna al di fuori del capoluogo, ma soprattutto fornisce, con la sua sistemazione originale, un’ imprescindibile testimonianza per comprendere la collocazione antica del modello nella struttura dell’altare maggiore di San Bernardino, prima del terremoto del 1703. Nel volume, oltre alla presentazione dell’intervento di restauro da parte del restauratore signor Roberto Ercolani, sono ricordate, oltre a quella di Calascio, le altre copie note della grande Crocifissione del Mytens.
Ulteriori interventi nel volume approfondiscono la figura di Rinaldo Fiammingo sotto molteplici aspetti: biografici, iconografici, stilistici e di storia sociale e più in generale l’attività degli artisti fiamminghi nel Vicereame, oltre ad alcune aperture sulla situazione artistica aquilana di primo seicento e dei nessi storico-religiosi che, attraverso la figura di Padre Mario da Calascio, confessore di Papa Paolo V e personaggio di grande interesse per gli studi ebraici, legano i Francescani di Calascio all’Aquila e a Roma. Il volume, curato da Michele Maccherini, docente di storia dell’arte moderna del nostro Ateneo, vede la partecipazione di studiosi di diversa formazione: aquilana, fiorentina, olandese e senese, e rappresenta un tassello di quella proficua collaborazione di più enti ed istituzioni per la migliore conoscenza e valorizzazione del patrimonio artistico del territorio. L’incontro promosso dalla Casa Editrice universitaria L’Una L’Aquila University Press, dal Comune di Calascio e dal Dipartimento di Scienze umane dell’Università dell’Aquila vedrà anche la partecipazione di Lucia Arbace, Direttore del Polo Museale dell’Abruzzo, di Antonio Matarelli, Sindaco di Calascio e di Walter Capezzali, Presidente della Deputazione di Storia Patria negli Abruzzi.
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