La Fials nell’incontro assembleare della RSU di ieri martedì 9 febbraio, ha fatto presente che nella ASL di Pescara è inutile parlare di carenza di personale infermieristico e chiedere alla Regione il nulla-osta a nuove assunzioni. Bisogna prima fare una precisa ricognitiva interna.
Alla domanda posta al Dott. Buozzi, infatti, se nel numero degli infermieri in servizio, comunicato alla Regione in riferimento ai lavori sul DR 29, erano stati inseriti anche gli infermieri con funzioni amministrative… è seguito un pesante silenzio…
Al silenzio è seguito una sommessa osservazione sul fatto che vi sono infermieri con prescrizioni, anche questi ricompresi nel numero comunicato alla Regione.
Questa Segreteria provinciale Fials, allora, si chiede come mai, in un discorso di contenimento del tetto della spesa, l’Azienda non abbia preso in considerazione il fatto che tale <<gruppo di infermieri>> conteggiati come infermieri <<abili ed arruolabili>> – MA i quali svolgono attività che nulla hanno a che fare con il profilo di appartenenza – non sono stati trasformati, ai sensi della vigente normativa in materia di idoneità alle mansioni, in amministrativi reali.
Queste persone, con orario di lavoro diurno (8-14) sono pagate per infermieri professionali, come i loro colleghi che invece affrontano tutti i giorni le difficoltà del duro lavoro di corsia. A quest’ultimi si aggiunge alla beffa il danno perché chi lavora in corsia – con l’attuale turno proposto dalla Direzione – a fine mese avrà un debito orario (da un minimo di 9 ad un massimo di 23 ore mensili) e, se richiamato in servizio durante il riposo, non avrà mai in busta paga un compenso monetario per lavoro straordinario perché le ore rese andranno a compensare la cronica e ripetuta mensilmente carenza oraria.
La Fials dice BASTA a questi giochi che tutti sanno e conoscono. Il numero degli infermieri che la AUSL di Pescara ha comunicato è comprensivo di questi “fuori posto” e dei cosìddetti “idonei con prescrizioni”
AFFRONTIAMO IL PROBLEMA E SIAMO CHIARI perchè ad esempio sui 100 infermieri comunicati alla Regione, in realtà a lavorare come tali ed a farsi carico del duro lavoro di corsia probabilmente sono solo 70 infermieri, di cui molti sono madri costrette a lasciare i figli a tutte le ore.
Pertanto, OGNI PERSONA AL PROPRIO POSTO IN BASE AL RUOLO PROFESSIONALE D’APPARTENENZA.
Qualora tra questi vi siano infermieri riconosciuti idoneo con prescrizione, oppure idoneo con limitazione, oppure inidoneo temporaneo, la normativa vigente ne prevede l’impiego anche se per le residue capacità lavorative (certificato di Idoneità alla mansione specifica conforme all’allegato 3A, Dlgs n. 81/2008, modificato dal Dlgs n. 106 del 3/8/2009); mentre, nei casi di inidoneità permanente dovrebbero essere inviati alla competente Commissione per l’accertamento dell’idoneità alle mansioni che deciderà nel merito, valutando anche l’ipotesi del cambiamento di mansioni.
La Fials dice BASTA al comportamento dei vertici aziendali che continuano a prendere personale sanitario (infermieri, ostetriche, fisioterapiste, OSS) per lo svolgimento del lavoro amministrativo e non solo, perché questo comportamento OFFENDE sia il personale infermieristico che quotidianamente svolge con dedizione e professionalità, sia del personale amministrativo stesso.
RIPRENDIAMOCI LA NOSTRA DIGNITA’ DI LAVORATORI E PRETENDIAMO COMPORTAMENTI CHIARI.
E soprattutto chiediamo all’azienda per l’ennesima volta una ridistribuzione di tutto il personale!!!!!!! e magari poi conteggiamo .
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