Primo rialzo della produzione industriale nel 2015 dopo 4 anni, spinta dal boom del settore auto. Ma i dati di dicembre segnano un rallentamento. Secondo l’Istat nella media del 2015 la produzione industriale è cresciuta dell’1,0% rispetto all’anno precedente. Si tratta del primo rialzo dal 2011 (dopo quattro anni) quando era salita dell’1,2%.
Vola la produzione di autoveicoli: nel 2015 ha registrato un +43,7% (dato grezzo) e un +42,5% (corretto), si tratta di un incremento record. è infatti l’aumento maggiore mai registrato dall’inizio delle serie storiche (1990). A dicembre, su base congiunturale, la produzione ha segnato un rialzo del 18,4% (dato grezzo), corretto per gli effetti di calendario un rialzo del 14,3%. A dicembre l’indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito dello 0,7% rispetto a novembre. Corretto per gli effetti di calendario (i giorni sono stati 21 contro i 20 di dicembre 2014), l’indice è sceso in termini tendenziali dell’1,0%.
L’andamento dell’indice corretto (così come quello dell’indice destagionalizzato) sembra influenzato negativamente dagli effetti di una festività (il secondo martedì di dicembre) sui giorni effettivamente lavorati. Nel quarto trimestre la produzione è in calo dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. L’indice destagionalizzato segna una variazione congiunturale positiva nel comparto dei beni di consumo (+0,8%). Diminuiscono, invece, i beni intermedi (-1,8%), i beni strumentali (-1,3%) e l’energia (-0,8%). In termini tendenziali gli indici corretti per gli effetti di calendario segnano, a dicembre 2015, un aumento nel comparto dell’energia (+0,4%) e diminuzioni in quelli dei beni intermedi (-2,6%), dei beni strumentali (-1,6%), e, in misura più lieve, dei beni di consumo (-0,1%).
Tra i settori di attività economica, quelli che registrano la maggiore crescita tendenziale sono la fabbricazione di mezzi di trasporto (+9,2%), la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+4,6%) e la fabbricazione di prodotti chimici (+1,1%).
Le diminuzioni maggiori si rilevano nei settori della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, (-7,4%), dell’attività estrattiva (-5,5%) e della fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (-4,3%).
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