“Il governo ha annunciato in questi giorni che per finanziare il Piano nazionale contro la poverta’ intende sottrarre risorse alle famiglie e ai cittadini, colpendo, ancora una volta, coloro che stanno subendo maggiormente gli effetti e le gravi conseguenze della crisi di questi anni”. Esordisce cosi’ una nota della Cisl AbruzzoMolise. “Nella proposta di legge delega sulla poverta’ si prevede una ‘razionalizzazione’ delle prestazioni assistenziali, anche di natura previdenziale, introducendo principi di selettivita’ tramite l’applicazione dell’indicatore del reddito (Isee). E’ impensabile che il Governo voglia mettere ancora le mani sulla pensioni ed in particolare sulle pensioni ai superstiti, che sono pagate con i contributi dei lavoratori, colpendo le persone che hanno piu’ bisogno, specie dopo la scomparsa del proprio caro”, dichiarano Luigi Pietrosimone, segretario generale FNP CISL AbruzzoMolise, e Maurizio Spina, segretario generale CISL AbruzzoMolise, per i quali “saranno soprattutto le donne a subire questa scelta sbagliata”.
Infatti – osservano i sindacalisti – in base ai dati contenuti nel Bilancio sociale dell’Inps, in Abruzzo sono 96.153 le persone che percepiscono la pensione di reversibilita’, che corrisponde al 30% dei pensionati abruzzesi, e l’importo medio della pensione di reversibilita’ e di poco superiore ai 400 euro mensili. Le donne che ne usufruiscono, rappresentano l’80% del totale. “Come Cisl, anche con le altre organizzazioni sindacali, cercheremo di contrastare ogni tentativo di fare cassa e chiederemo al Governo di aprire un confronto per scongiurare ulteriori scempi sul tema delle pensioni, – continuano i due segretari della FNP CISL e della CISL AbruzzoMolise”. “E’ importante aprire un tavolo di confronto per restituire equita’, solidarieta’ e flessibilita’ al sistema pensionistico ed evitare tagli e provvedimenti che intendono colpire le pensioni di reversibilita’, sia quelle in essere, che quelle future. Chiediamo, anche alla classe politica abruzzese di intervenire per far fare al Governo un passo indietro e scongiurare che venga adottata una norma che renderebbe ancora piu’ poveri pensionate e pensionati che vivono gia’ situazioni di disagio. Non si tratta di salvaguardare uno status, ma il frutto di anni di lavoro e sacrifici”, concludono Luigi Pietrosimone e Maurizio Spina”.
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