“Se le spending review per il 2016 e il 2017 prevedranno ulteriori tagli alla Sanità assisteremo a uno smantellamento del Serviziosanitario nazionale. I tagli lineari degli anni passati hanno già fortemente penalizzato la qualità e la quantità di servizi e prestazioni offerti ai cittadini, come ha sottolineato ieri anche la Corte dei conti. Si tratta dell’ennesima dimostrazione che le operazioni di spending review hanno portato solo tagli, paventando falsi risparmi. Oggi la Sanità avrebbe bisogno di uno slancio e il Patto per la Salute, se venisse attuato, sarebbe un buon punto di partenza per ricominciare a investire in un servizio sanitario efficiente. Si continua invece a impoverire un sistema che costituzionalmente dovrebbe garantire a tutti il diritto alla tutela della salute e che invece registra un allarmante incremento del tasso di mortalità dell’11,3%”. Questo il commento di Luigi Boggio, Presidente di Assobiomedica, sulla relazione della Corte dei Conti sulle spending review passate.
“Investire sul sistema salute – ha dichiarato il Presidente Boggio – garantirebbe al Paese non solo una spinta in termini economici e industriali, ma soprattutto assicurerebbe benessere ai cittadini, che si sentirebbero maggiormente tutelati e, anziché blindare i propri risparmi per curarsi in futuro, li utilizzerebbero per dare slancio ai consumi. Ci auguriamo che il Governo punti quanto prima su questo meccanismo virtuoso, rilanciando il nostro Servizio sanitario nazionale e valorizzando anche agli occhi degli investitori esteri il mondo dell’industria e della ricerca medico-scientifica, che potrebbe dare un contributo importante per arricchire il sistema, dare vigore al Paese e avviare una politica industriale che riconosca il valore delle nuove tecnologie”.
“Oggi non solo il mondo dell’industria della salute, ma anche quello medico-sanitario – ha concluso Boggio – stanno vivendo un momento di grande frustrazione: i tagli degli ultimi anni spesso non consentono di usufruire delle innovazioni tecnologiche presenti sul mercato per via di centralizzazioni spinte e risparmi imposti, con la conseguenza di non poter curare al meglio i pazienti e garantire la tutela della salute dei cittadini”.
Lascia un commento