Torna in scena, per la prima volta senza Franco Villani, suo fondatore e regista storico, la compagnia teatrale Il Gruppo dell’Aquila, alla sua 37° stagione di attività, con la commedia “S’è mortu Raffaele BBaro’”, due atti in dialetto aquilano scritti proprio da Franco Villani. 4 spettacoli: giovedì 25, venerdì 26, sabato 27 febbraio alle ore 21:00 e domenica 28 alle ore 17:30 presso Teatro Zeta a Monticchio.
La regia sarà affidata a Tiziana Gioia e Carmine Rantucci, attori di grande esperienza cresciuti sotto la guida del maestro Villani. Andata in scena la prima volta nell’aprile del 1971 con il titolo “12 ore di ferie”, “S’è mortu Raffaele BBaro’” è la prima commedia in dialetto aquilano scritta nel dopoguerra. Per le repliche, il regista mise a punto una singolare e riuscitissima campagna pubblicitaria: manifesti listati a lutto che, senza altre indicazioni, recitavano “s’è mortu Raffaele BBaro’”. L’operazione destò sorpresa e curiosità in città e la commedia, confermando il successo della prima, ebbe da quel momento in poi un nuovo e loquace titolo.
Il Gruppo dell’Aquila, fondato e diretto per 37 anni da Franco Villani insieme a sua moglie Rossana Crisi Villani, ha portato in scena oltre 180 attori impegnati in più di 70 produzioni tra cui le 30 commedie firmate dalla Signora Crisi Villani, con un’attenzione sempre vigile e appassionata ai giovani delle scuole e dei licei.
I suoi attori salgono sul palco a poco più di un mese dalla scomparsa del compianto Franco Villani che già nel 2014, al compimento del suo sessantesimo anno di attività teatrale, aveva affidato la compagnia ai suoi attori più esperti, restando comunque loro vicino.
In omaggio a Villani la Compagnia ha deciso di mettere in scena il suo primo copione in aquilano che non viene rappresentato da 30 anni. È infatti del 1986 la sua ultima messa in opera e diventa oggi, ancora più significativo, vista la recente scomparsa del suo autore.
E uno scherzo del destino ha voluto che proprio un’eredità e una morte siano al centro di questa commedia: uno spiritoso burlone, Raffaele Barone, ha la disgrazia di morire a causa di uno scherzo da lui preparato ai danni dell’intera città. Ricchissimo, prima di morire, aveva previsto le vari beghe familiari che sarebbero derivate dalla sua eredità ed aveva preparato un ultimo scherzo del quale avrebbe potuto godere avendo ottenuto, per intercessione di San Bernardino, il beneficio di dodici ore “di ferie” prima di lasciare definitivamente questo mondo. Per info e prenotazioni è possibile contattare il numero 328.7139363
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