Arriva l’obbligo di certificato medico per via telematica anche per gli infortuni sul lavoro. La norma entrera’ in vigore da aprile, salvo proroghe, ma, denuncia la federazione dei medici di famiglia Fimmg, “apre una serie di problemi, che sono stati segnalati dalla Fnomceo al Ministero della Salute e all’Inail in un recente incontro”.
Anzitutto “deve essere definito il concetto di “prima assistenza”. In assenza di tale definizione si dovrebbe infatti intendere che anche interventi di primo soccorso in condizioni di emergenza (ad esempio su strada, su mezzi di trasporto terrestre, navali, ecc?), da parte di qualsiasi medico iscritto all’albo, possano rientrare nella “prima assistenza”. Inoltre “tutti i medici (compresi quelli in quiescenza)” dovrebbero accreditarsi nel sistema dell’INAIL e “disporre di strumenti idonei all’invio telematico”. Peraltro “non e’ previsto un termine per l’invio, che pertanto dovrebbe essere contestuale (connettivita’ costante, fissa e mobile, di tutti i medici). Un problema a parte, sottolinea Fimmg, “e’ rappresentato dal compenso. La legge non prevede che sia l’interessato a richiedere il rilascio del certificato, pertanto il costo del certificato dovrebbe essere sempre a carico dell’Inail”. “Viene spontaneo considerare – conclude la Fimmg – che non si tratta del primo provvedimento legislativo, preso in totale assenza di consultazione con le rappresentanze del mondo medico, rivelatosi poi di difficile se non di impossibile applicazione”.
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