“Ha ragione il governatore D’Alfonso: bisogna salvaguardare l’autonomia e i legami delle BCC teramane con il nostro territorio”. Lo afferma, in una nota, Gloriano Lanciotti, direttore della Cna di Teramo e vice presidente della BCC dell’Adriatico teramano.
“Nel corso degli ultimi anni – osserva – lo scenario bancario regionale e provinciale e’ radicalmente mutato. La nostra regione ha perso la governance di tutte le grandi banche: Tercas e Caripe (assorbite dalla Popolare di Bari), la Carichieti commissariata, la BLS oggi BPER in mano Modenese – la banca dell’Adriatico (la possiamo considerare ancora un po’ abruzzese perche’ alla presidenza abbiamo una grande persona che si chiama Giandomenico Di Sante) questo e’ lo scenario. Negli anni passati – ricorda Lanciotti – si e’ lungamente dibattuto per la costituzione di una grande banca regionale, mettendo insieme le quattro Casse di Risparmio, ma la mancanza di volonta’ politica, la poco lungimiranza, gli egoismi, non hanno fatto andare avanti il progetto, poi sono arrivati gli errori strategici, la mala gestione, che hanno portato in pochi anni alla dissoluzione di un patrimonio per la nostra regione. Rimangono sul territorio le Bcc (banche di credito cooperativo), sono 9 nella nostra regione con quasi sessanta sportelli. Cinque BCC hanno la sede sul territorio teramano, BCC di Castiglione, (che ha una dimensione interprovinciale) le altre: la BCC di Basciano, la BCC di Teramo, la BCC dell’Adriatico Teramano e la BCC del Vomano, che operano con sportelli solo nel teramano e se si mettessero insieme avremmo dei numeri molto interessanti: quasi 10 mila soci; oltre 100 dipendenti; 20 sportelli su tutto il territorio provinciale; circa 350 milioni di raccolta; quasi 300 milioni di impieghi. Messe insieme potrebbero diventare una dignitosa banca territoriale tutta teramana, in grado di dare risposte e sostegno al tessuto imprenditoriale e alle famiglie del nostro territorio. Sono quindi pienamente d’accordo col governatore D’Alfonso, con la sua autorevole presa di posizione che l’autonomia e i legami delle nostre BCC teramane vanno salvaguardati. La Federazione Regionale delle Banche di Credito Cooperativo, i vertici regionali delle BCC, chi governa oggi la Regione Abruzzo – commenta infineil direttore della Cna di Teramo – hanno una grande responsabilita’, quello che abbiamo criticato in passato e che non si e’ riusciti a fare, dovrebbe essere oggi da insegnamento, speriamo che non prevalgano ancora una volta piccoli interessi di bottega e la salvaguardia di qualche poltrona che qualcuno vuole conservare”.
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