Caccia in Pakistan a un uomo che ha ucciso le sue due sorelle per lavare l’onore della famiglia. Mohammad Asif non è nuovo a questi crimini: anni fa aveva già ucciso la madre, ma era stato graziato dalla famiglia e rilasciato. Stavolta, nella notte “ha sparato alle due sorelle, perché dubitava del loro comportamento ed era contrario al loro stile di vita”, ha spiegato l’agente Allah Ditta Bhatti. Asif, quasi 30enne, è quindi scappato dal villaggio di Noorshah, nel distretto di Sahiwal, nella provincia centrale del Punjab. I delitti d’onore sono ancora diffusi in Pakistan: lunedì a Lahore, un padre ha ucciso la figlia 18enne perché non aveva voluto dire cosa aveva fatto per 5 ore.
Domenica a Hollywood la regista pakistana, Sharmeen Obaid-Chinoy, ha vinto l’Oscar per il suo documentario ‘A Girl in the River: The Price of Forgiveness’. Il film racconta la storia della 19enne Saba, scampata miracolosamente alla morte dopo che padre e zio l’avevano selvaggiamente picchiata e sparato in testa, gettando il corpo nel fiume, per punirla di essere fuggita di casa dopo essersi innamorata di un ragazzo che non piaceva alla famiglia. Centinaia di donne vengono uccise ogni anno in Pakistan per delitti d’onore: una modifica al codice penale del 2005 impedisce che l’autore del delitto possa graziarsi da solo, come erede della vittima. Ma è comunque lasciato alla discrezione del giudice la condanna al carcere quando altri familiari della vittima perdonano l’omicida, una pratica ancora diffusa.
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