“Sapere e conoscere la posizione del presidente D’Alfonso e della sua maggioranza nei confronti della consultazione referendaria del prossimo 17 aprile contro le trivellazioni in mare e, soprattutto, capire se e’ loro intenzione mobilitarsi per far votare ‘si” per abrogare la norma che permette alle attuali concessioni di estrazione e di ricerca di petrolio e gas entro le 12 miglia dalla costa di non avere piu’ scadenze”. Questo e’ l’oggetto dell’Ordine del giorno urgente presentato dal presidente della Commissione vigilanza Mauro Febbo e dal capogruppo di Forza Italia Lorenzo Sospiri indirizzato all’attenzione dei componenti dell’intero Consiglio regionale.
“Infatti – dicono i due esponenti azzurri – la Regione Abruzzo ha deciso non solo di non affiancare le altre Regioni nel conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale, ma persino di ritirarsi definitivamente dalla compagine referendaria del prossimo 17 Aprile. Quindi – spiegano Febbo e Sospiri – crediamo che sia opportuno e doveroso conoscere la posizione di questa maggioranza visto che in prima istanza e passando in Consiglio regionale si era aderito, unitamente alle altre regioni (Marche, Molise, Puglia, Basilicata e Calabria), ai quesiti referendari e successivamente, in maniera del tutto autonoma e arbitraria, Luciano D’Alfonso ha deciso di cambiare squadra e far ritirare la Regione Abruzzo dal referendum. Infatti – sottolineano i due consiglieri forzisti – nella scelta tra il suo territorio e il benvolere al presidente del Consiglio dei ministri, il presidente D’Alfonso proprio non ce la fa a scegliere l’Abruzzo e, ancora una volta, dice si’ a Renzi, prendendo in giro tutti gli abruzzesi attraverso un atto di Giunta senza passare in Consiglio regionale. La precedente amministrazione regionale a guida Chiodi aveva coerentemente e giustamente adottata una politica chiara contro le trivelle e puntare su un’economia della nostra costa fatta di pesca, agricoltura di qualita’ e turismo verde. Quindi il 17 aprile bisogna scegliere di votare si’ per decidere a quali nuove scelte energetiche strategiche deve aderire l’Abruzzo. Pertanto – concludono Febbo e Sospiri – sarebbe opportuno che il presidente D’Alfonso dichiari pubblicamente la sua posizione e abbia il coraggio di lavorare per invitare tutti i cittadini abruzzesi a partecipare al referendum del 17 aprile contro le trivellazioni in mare e a votare si’ per abrogare l’unica norma rimasta in piedi”.
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