Via del Corso bloccata all’altezza di Palazzo Chigi dai lavoratori della scuola che chiedono l’immissione in ruolo nell’organico del Miur. Si tratta di 1700 lavoratori che prestano servizio negli istituti scolastici con mansioni di personale Ata e di sostegno alla didattica.
Mille e settecento nel solo Lazio. Circa 20mila in tutta Italia, i lavoratori delle scuole chiedono di essere sottratti al meccanismo degli appalti in esternalizzazione e di confluire nell’organico scolastico, dove c’e’ una quota riservata. In particolare, i lavoratori delle rappresentanze sindacali di base contestano che a condurre la trattativa siano Cgil, Cisl e Uil. Luciano Maragno di Latina, racconta il percorso che lo ha portato oggi a Roma. “Dal 1994 sono nei lavoratori socialmente utili. Quindi sono passato nelle cooperative che prestano servizio nelle scuole. In oltre venti anni ho accumulato precarieta’ su precarieta’, e anni di contributi figurativi che non mi serviranno a nulla ai fini pensionistici. Tra un anno e mezzo, dopo 42 anni di lavoro, prendero’ 830 euro”, spiega. I lavoratori contestano poi i carichi di lavoro sempre piu’ pesanti e la gestione da parte delle ditte. “Con noi lo stato spende il doppio rispetto al personale scolastico- spiega Maragno- perche’ ci devono mangiare le cooperative, le societa’ degli amici degli amici”. La manifestazione davanti a Palazzo Chigi, con il blocco di via del Corso, e’ durata circa un’ora. Poi i manifestanti si sono spostati davanti a Montecitiorio. (Dire)
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