Connettere l’idea di futuro con l’idea di felicità. Questo il tema dell’Oscar Pomilio Blumm Forum 2016, l’appuntamento annuale che nasce con l’obiettivo di riunire pensatori ed esponenti di diverse culture per rappresentare e interpretare gli scenari del cambiamento e che in questa edizione ha stimolato riflessioni sul tema della felicità intesa come “rivoluzione” e come “progetto verso un futuro sostenibile e inclusivo”.
La nuova edizione del Forum si è tenuta come sempre all’Aurum-Fabbrica delle idee in largo Gardone Riviera di Pescara ed è stata moderata da Luca De Biase, scrittore e giornalista, editor e fondatore di Nòva 24, supplemento su tecnologia e innovazione del Sole 24 Ore. Main speaker Kristina Persson, membro di primo piano del governo svedese, nel quale ricopre la carica di Ministro per le strategie future e per la cooperazione nordica, prima al mondo a ricoprire questo ruolo. «L’Italia è il mio Paese europeo preferito – ha esordito Kristina Persson – l’Abruzzo poi con le sue montagne ricoperte di neve mi ricorda la mia regione nel nord della Svezia. Per poter vivere felici e generare una crescita duratura è fondamentale generare una crescita equa e avere una buona governance. Ridurre la diseguaglianza è un obiettivo dell’agenda europea. Per costruire lo sviluppo serve una visione lungimirante: parità di genere, fiducia negli altri e nelle istituzioni e innovazione sono fattori che contribuiscono a costruire il futuro. C’è una stretta correlazione tra competitività e fiducia nelle istituzioni: l’alta fiducia nei confronti delle istituzioni che contraddistingue i cittadini svedesi è determinata da istituzioni pubbliche molto forti e prive di corruzione». «Il mondo – ha aggiunto il ministro – sta cambiando velocemente e le pubbliche amministrazioni sono chiamate ad evolversi, le nostre istituzioni devono adeguarsi a questo cambiamento. Ma nessuna società può sopravvivere senza la solidarietà. Il cambiamento è una legge di vita perché chi pensa al passato non guarda in avanti».
Ha preso poi la parola Spyros Galinos, sindaco dell’isola greca di Lesbo, al centro di una campagna spontanea internazionale per la candidatura al Nobel per la pace per le attività umanitarie dell’isola in favore dei migranti sbarcati sulle proprie coste. «Il problema non è la guerra – ha detto – ma i profughi viste come persone che fuggono e che soffrono. Quando arrivano nella mia isola baciano la terra, toccano la costa che per loro rappresenta la speranza, mentre noi europei costruiamo dei muri. Nei loro occhi c’è il sogno della nostra Europa. Per me e per la mia isola è un onore accoglierli. Penso che tutti debbano fare la propria parte, anche i tanti funzionari europei. Chiedo che divenga nuovamente un’Europa dei popoli e dei cittadini, non un’Europa delle banche. Non sono preoccupato per le ripercussioni turistiche in vista dell’estate, ma confido nell’umanità dei cittadini, solo così troveremo la strada per la felicità».
Ma l’Oscar Pomilio Forum è iniziato con i saluti istituzionali del sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, che ha ricordato l’importanza della felicità della comunità, e da Franco Pomilio, presidente dell’agenzia di comunicazione Pomilio Blumm, che ha citato la connessione tra immaginazione e felicità. «Come diceva Einstein la logica è quella scienza che dal punto A va al punto B, mentre l’immaginazione può portarci dappertutto. È dall’immaginazione che possiamo partire per parlare di futuro».
A seguire l’intervento di Antonio Boschini, responsabile terapeutico della Comunità di San Patrignano, nella quale porta avanti innovativi metodi di recupero delle dipendenze. «San Patrignano – spiega – è la comunità più importante al mondo ed è nata da un gesto di solidarietà per gli altri. Rispetto per se stessi, per gli altri e per l’ambiente sono i capisaldi del nostro insegnamento». A completare il Forum il contributo di Alessandra Mammì, storica dell’arte e giornalista del Gruppo L’Espresso, componente della giuria del Pomilio Blumm Prize, al centro di un docu-reality che sarà trasmesso in aprile su Sky Arte, che ha rimarcato l’importanza del ruolo sociale dell’arte.
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