Luciano sfila con delicatezza il cappio di nylon dal collo del pettirosso, si gira verso il sentiero e lo lascia volare via, verso la libertà. E’ uno dei momenti più emozionanti del campo antibracconaggio che la Lipu ha organizzato di recente nel cagliaritano per combattere il grave fenomeno dell’uccellagione, responsabile, ogni anno, dell’uccisione di almeno 300.000 piccoli uccelli migratori, soprattutto tordi, merli e pettirossi. Oltre mille le trappole rimosse durante il campo, insieme a sei sentieri per l’uccellagione smantellati, a uno per gli ungulati e a tre sentieri attrezzati con reti illegali. Concluso il campo, l’azione di alcuni volontari è proseguita permettendo la rimozione di altre 14 reti (all’interno delle quali sono stati trovati resti di uccelli come zampe e piume), la distruzione di 172 cavetti per ungulati e due lacci per la cattura del gatto selvatico.
Un bilancio positivo conseguito dai volontari della Lipu in collaborazione con il Corpo forestale Vigilanza ambientale della Regione Sardegna, il Servizio territoriale dell’Ispettorato ripartimentale di Cagliari e i Carabinieri di Capoterra. Durante il campo sono stati ritrovati nelle trappolequattro pettirossi ancora vivi, subito liberati dai cappiche li stavano strozzando e immediatamente liberati. Nelle trappole i volontari hanno ritrovato anche fringuelli e pettirossi già morti, oltre a tre cinghiali intrappolati nei lacci e deceduti dopo atroci sofferenze. Grande la partecipazione degli studenti delle scuole superiori del basso Sulcis: un sentiero è stato smantellato, nei pressi dell’abitato di Capoterra, dai volontari Lipu proprio con gli studenti del liceo Giua di Assemini.
Sempre con le scuole, la Lipu, nell’ambito di un progetto che sta portando avanti con Oak Foundation sulla caccia illegale, ha effettuato una serie di attività di educazione ambientale, con incontri in classe e attività sul campo, come per esempio la liberazione di una poiana trovata ferita e curata, nei mesi scorsi, dal Centro recupero della Lipu a Roma. “Quest’anno la migrazione degli uccelli che viaggiano da sud verso nord è stata ritardata a causa dell’andamento climatico- spiega Gigliola Magliocco, coordinatrice del campo antibracconaggio della Lipu nel basso Sulcis- Abbiamo dunque deciso di prolungare le nostre attività, che infatti hanno portato durante il mese di febbraio e inizio marzo, all’individuazione e al sequestro di ben 14 reti per la cattura di grandi quantità di uccelli selvatici. Purtroppo solo una piccola parte di quelle attive in un vastissimo territorio della provincia di Cagliari”.
Il campo “è stato un successo e questo grazie ai nostri volontari e alle forze di polizia coinvolte nelle attività di contrasto al bracconaggio. Di recente siamo riusciti a rendere più flessibile la nostra presenza in Sardegna in modo da coprire tutto l’arco della migrazione, che a inizio inverno porta gli uccelli verso sud e a fine inverno li riporta verso nord. In parallelo alle azioni antibracconaggio e alla sensibilizzazione ed educazione nelle scuole, chiediamo alla popolazione di non consumare spiedini di fauna selvatica, perché è un atto, oltre che illegale, basato sulla violenza agli animali selvatici e che sfrutta un patrimonio che appartiene in realtà a tutta la collettività”, dichiara il presidente della Lipu Fulvio Mamone Capria. (Dire)
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