Aung San Suu Kyi ha rinunciato ufficialmente alla presidenza e ha appoggiato la candidatura di uno dei suoi piu’ stretti collaboratori, l’economista Htin Kyaw. Il Nobel per la Pace non ce l’ha fatta a superare il divieto costituzionale che le impedisce di guidare il Paese perche’ i suoi figli hanno passaporto straniero, norma ad hoc voluta dai militari. A nulla sono valsi gli ultimi mesi di intense trattative per trovare un compromesso, dopo la schiaccinate vittoria del suo partito, la Lega Nazionale per la Democrazia (Nld), alle elezioni di novembre.
Il partito ha proposto Htin Kyaw come candidato della Camera Bassa mentre Henry Van Thio, parlamentare della minoranza cinese, e’ stato nominato dalla Camera Alta. Ora il Parlamento dovra’ decidere tra questi e le candidature avanzate dagli altri partiti, ma poiche la Lega ha la maggioranza in entrambi i rami, e’ probabile una vittoria dei suoi candidati. A questi, si aggiungera’ il candidato dei militari, che continuano a detenere per legge il 25% dei seggi, e ci sara’ una seconda votazione per eleggere il capo di Stato. I due perdenti diventeranno i vice presidenti.
Htin Kyaw ha quindi buone probabilita’ di vincere: tra i piu’ stretti collaboratori della leader dell’opposizione, era al suo fianco quando venne liberata dagli arresti domiciliari nel 2010. “Lavora con lei da vari anni, e’ una persona di fiducia”, ha commentato il deputato Bo Bo Oo, mentre altri mettono l’accento sulla sua integrita’. “E’ un passo importante per mettere in marcia i desideri e le aspettative degli elettori che con entusiasmo hanno appoggiato l’Nld”, ha fatto sapere con un comunicato la leader dell’opposizione. Tra le capacita’ di Htin Kyaw, si spera anche quella di saper prendere ordini, dal momento che Aung San Suu Kyi ha gia’ detto chiaramente che, benche’ non presidente, sara’ lei a guidare “dall’alto” il Paese
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