Istituita il 18 giugno 2015 con delibera del consiglio comunale, La Consulta Giovanile del Comune dell’Aquila ha iniziato a prendere forma nel gennaio 2016.
L’obiettivo della consulta è quello di favorire il raccordo tra i giovani e le istituzioni e di dare voce all’interno degli organi elettivi del Comune al mondo giovanile. le finalità sono divise in quattro macrogruppi: Finalità di conoscenza e analisi, di networking, politico culturali e di comunicazione e di gestione.
Diverse le attività già poste in essere, come spiega Daniele Visioni, Coordinatore della Consulta: “Abbiamo già fatto quattro incontri, in cui abbiamo lavorato su diverse iniziative, tra cui una mozione rivolta alle istituzioni per l’aumento degli abbonamenti e dei biglietti dell’ AMA e ci siamo adoperati, coadiuvando i rappresentati degli studenti pressi gli istituti scolastici superiori, per fornire un servizio navetta gratuito per i “Cento giorni”. In questa maniera gli studenti potranno tornare a casa in tutta sicurezza.”
Le attività della Consulta, che rappresenta associazioni politiche giovanili di diversi schieramenti, associazioni sportive, culturali e ricreative, non si fermano qui. A breve interverrà sulla Giornata dell’Arte, immancabile appuntamento studentesco da sempre organizzato esclusivamente dalla Consulta Provinciale.
L’assemblea della Consulta è composta da giovani di età compresa tra i 16 e i 30 anni, e la carica non dura più di due anni. L’organo, di carattere consultivo, lavora in stretto contatto con il Comune dell’Aquila, in particolare con l’assessorato alle Politiche Giovanili del comune capoluogo. La Consulta può, tra le altre cose, intervenire nel Consiglio Comunale in maniera di politiche giovanili.
La nascita dell’organo è stata fortemente caldeggiata dai Rappresentati di Istituto delle scuole superiori del Comune dell’Aquila, che hanno concretizzato la proposta dopo numerosi confronti.
L’Attività della Consulta verrà finanziata dal Comune dell’Aquila che, come riportato nello statuto, ” destina un budget per le attività della Consulta sin dalla sua istituzione”.
Fabio Zenadocchio
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