“E’ utile ritornare sul tema dei servizi agricoli ad Avezzano, ridotti all’osso, in attesa di farlo anche in Consiglio provinciale con un odg presentato gia’ da molto tempo ma a causa dell’inerzia dell’ attivita’ politica provinciale non ancora discusso”. Inizia cosi’ una nota congiunta dei consiglieri provinciali Felicia Mazzochi (Ncd) e Gianluca Alfonsi (Fi). “A fronte di una situazione gia’ grave, dopo le peripezie dalfonsiane di una pseudo riorganizzazione degli uffici regionali, avallata dai consiglieri locali o almeno non contestata, in pratica, ad Avezzano saremo ridotti ad occuparci di caccia e pesca? Nulla togliendo all’importante servizio sia chiaro, ma sembra – osservano i due esponenti politici – che siano dimenticate le piu’ di 3.000 aziende agricole fucensi e marsicane piegate dai dictat superiori a contribuire con le tasse proprie senza ricevere i dovuti servizi. Chi rimarca sempre che e’ colpa della cancellazione dell’Arssa sa di dire una bugia. Mica i dipendenti in carico sono stati licenziati! Eravamo in epoca Chiodi, quando con voti contrari di D’Amico e Di Pangrazio si dovette procedere ad una ristrutturazione dei servizi. Si’ perche’ la Regione doveva eliminare costosi carrozzoni, ma l’ansia da espoliazione della Marsica ha fatto perdere la bussola. Piu’ volte abbiamo portato all’attenzione della politica regionale il grave problema ma il vortice delle scelte senza logica (e con il dolo di chi lo ha permesso) ha preso il sopravvento. La ristrutturazione – ricordano i consiglieri – aveva previsto almeno due servizi, presidi tecnici di supporto al settore agricolo e quello territoriale agricolo dell’Abruzzo ovest, ex ispettorato agrario. Sotto gli occhi di tutti e’ che questi servizi non ci sono, al loro posto via via una scatola vuota con professionisti di datata esperienza trasferiti a L’Aquila, o a occuparsi solo di pratiche burocratiche con il risultato di generare solo fenomeni di pendolarismo al termine di una carriera di lavoro. Si sono perse professionalita’ oltre che servizi e pensare che noi ne abbiamo chiesti ancor di piu’.
Ma davvero – si chiedono Mazzocchi e Alfonsi – la cosa piu’ importante e’ affidare al comune di Avezzano i luoghi storici di villa Torlonia, fulcro della nascita dell’agricoltura fucense, per fare inutile scena e destinarli ad altro? E che contestualmente il sindaco, l’altro Di Pangrazio, si preoccupi delle istanze sollevate dal mondo agricolo e’ quasi un controsenso. Ora tutto questo a chi giova ? Sicuramente non ai lavoratori, non agli agricoltori e men che meno al bilancio regionale in termini di produttivita’ che si traduce, comunque, in euro a danno dei cittadini. Ma che organizzazione e’? Ci sara’ la capacita’ di recuperare il terreno perduto e restituire dignita’ agli agricoltori e ai lavoratori? Altrimenti – concludono i consiglieri provinciali – e’ grave incurabile miopia e per il territorio il danno e’ irreversibile”.
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