Il presidente del Senato ha sottolineato il problema delle querele usate a scopo intimidatorio, soprattutto nei confronti di “giovani colleghi, in piccole testate, che fanno un lavoro eccezionale” e ha spiegato di apprezzare molto il giornalismo investigativo, “quello fatto da chi autonomamente o scartabellando tra le carte, trova magari degli elementi che a noi sono sfuggiti e che sono fondamentali per sviluppi nuovi delle indagini. A me nel mio vecchio ruolo questo e’ successo spesso. L’etica del giornalismo – ha sostenuto ancora – produce l’etica e aiuta il formarsi di una coscienza e di una opinione collettiva che giudica i comportamenti, anche quando essi non sono reati”.
Il presidente del Senato ha puntato il dito contro “la criminalita’, ma anche la cattiva politica, che pretende il silenzio” dei giornalisti e quindi ha esortato a “stringerci tutti intorno a chi fa informazione” nel modo corretto, ricordando i “morti sulla strada della verita’ che hanno rappresentato e continuano a rappresentare un esempio per generazioni intere”. Alla cerimonia erano presenti la mamma di Ilaria Alpi, Luciana; Paolo Siani, fratello di Giancarlo; Claudio Fava, figlio di Pippo; Arrigo Levi, fratello di Carlo Casalegno. “L’informazione – ha proseguito – e’ una condizione essenziale per vivere in democrazia e liberta’”. Infine Grasso ha ricordato il primo passo compiuto con la norma contenuta nella riforma del processo civile, che pone un limite alle querele temerarie e “che va incontro alle richieste dei giornalisti, ma bisogna fare di piu’ – ha sostenuto – io faro’ tutto cio’ che e’ in mio potere per andare avanti”. Il presidente dell’Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino, ha ricordato i principi deontologici della professione sostenendo l’importanza dei giornalisti “rispettosi della verita’ e delle persone” e sottolineando che “non servono urla da soubrette per raccontare le gioie della vita e i dolori della morte. Occorre rispetto, perche’ se manca e’ una offesa a tutti. Vorremmo che tutte le istituzioni ascoltassero non le soubrette ma coloro che hanno la rappresentanza istituzionale dei giornalisti”.
Lascia un commento