A Lecce il seminario “Quale futuro per l’olivicoltura salentina”. Accogli: «Difendere l’olivicoltura salentina vuol dire preservare una ricchezza formidabile, proteggere l’ambiente e conservare la biodiversità»
«Difendere l’olivicoltura salentina vuol dire preservare una ricchezza formidabile non solo per la produzione di un bene alimentare di eccellente qualità ma anche per l’insostituibile contributo a disegnare il paesaggio, proteggere l’ambiente e il territorio e conservare labiodiversità.» Sono queste le parole con cui Benedetto Accogli, presidente di APOL, racchiude lo spirito dell’importante seminario dal titolo “Quale futuro per l’olivicoltura salentina” che avrà luogo venerdì 18 marzo, alle ore 9, presso l’Hotel Hilton Garden Inn di Lecce.
In un contesto in cui la redditività è negativa per la quasi totalità degli olivicoltori del territorio e molti oliveti sono abbandonati o coltivati con la pratica colturale minima per il rispetto della condizionalità, prevista dalla PAC, si inquadra lo stato generale di crisi dell’olivicoltura salentina che sconta in misura maggiore alcune decisioni che l’Unione Europea ha adottato nella precedente riforma della PAC, come l’erogazione degli aiuti diretti del primo pilastro in misura disaccoppiata dalla produzione. Ciò ha incentivato di fatto lo stato di abbandono della maggior parte dei nostri oliveti (secondo alcuni studiosi una concausa della diffusione del batterio Xylella fastidiosa associato al complesso del disseccamento rapido dell’olivo), in assenza di un equo reddito per i produttori.
Scopo, quindi, della tavola rotonda “Quale futuro per l’olivicoltura salentina”, la terza sessione del Seminario, è quello di sensibilizzare le Istituzioni, i produttori e le loro organizzazioni a definire scelte strategiche comuni per il futuro dell’olivicoltura salentina ed iniziare ad immaginare un nuovo modello di sviluppo del territorio che tenga conto della presenza ormai endemica del batterio Xylella fastidiosa. Affinché il reclamato dover convivere con la Xylella non si trasformi in fatale rassegnazione, occorre necessariamente fare sistema creando stretti collegamenti tra ricerca scientifica, imprese, finanza ed Istituzioni, così da assecondare più efficacemente l’innovazione, indispensabile per la valorizzazione e competitività dell’olivicoltura salentina sui mercati internazionali.
La tavola rotonda sarà preceduta da due sessioni con le presentazioni dell’attività svolta dall’APOL in applicazione del “Programma di attuazione dei Regg. UE 611-615/2014 nel triennio 2015/2018” e della proposta progettuale “AGRO.LIV-Agrofarmaci naturali selettivi per l’olivo” che, unitamente all’APOL, soggetto promotore, prevede la partecipazione delle Università degli Studi del Salento, di Bari, del Molise e dell’Azienda Speciale Multilab, in qualità di soggetti attuatori, nonché della Fondazione Banca Popolare Pugliese “G. Primiceri” Onlus in qualità di soggetto cofinanziatore.
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