“Con il previsto assorbimento del Corpo Forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri e relativa militarizzazione dei suoi componenti, il patrimonio di professionalita’ ed esperienza acquisito dal personale del Corpo Forestale nel campo dello studio, della tutela e della gestione dell’ambiente naturale e delle aree protette rischia di essere irrimediabilmente disperso”. Lo scrive l’associazione Appennino Ecosistema dell’Aquila. Con un appello inviato oggi al presidente del Consiglio e ai ministri dell’Ambiente, dell’Agricoltura e della Funzione pubblica, personalita’ ed associazioni da sempre impegnate nel mondo delle aree protette e della conservazione della natura chiedono che “il personale forestale con elevate professionalita’ possa essere ricollocato negli Enti gestori delle aree protette a livello nazionale e regionale, in modo da non perderne la preziosa e fattiva collaborazione, gia’ oggi in atto in moltissimi casi”.
L’appello e’ firmato dall’Associazione Italiana dei Direttori delle Aree Protette (Aidap), dai direttori dei Parchi nazionali della Majella e d’Abruzzo, da quelli dei Parchi Naturali Regionali del Sirente-Velino in Abruzzo, di Migliarino in Toscana e delle Alpi Marittime in Piemonte. Hanno aderito all’iniziativa anche Fulco Pratesi per il Wwf, la Lega Italiana per la Protezione degli Uccelli, Mountain Wilderness e la stessa Appennino Ecosistema. Presenti anche firme prestigiose del mondo accademico come quelle dell’ecologo Sandro Pignatti e del botanico Franco Pedrotti. Anche i sindacati dei forestali sostengono l’iniziativa, con la prima adesione da parte del coordinatore nazionale della Cgil.
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