Oltre il 50% degli stabilimenti balneari saranno aperti a Pasqua e “molti di loro avranno la maggior parte dei servizi di spiaggia gia’ attivi”. La stima e’ di Riccardo Borgo, presidente del Sindacato italiano balneari, aderente alla Fioe/Confcommercio e che associa circa 10mila gestori di lidi. “Senza dubbio l’affluenza in spiaggia dipendera’ dalle condizioni atmosferiche – spiega – ma siamo ottimisti dal momento, che le previsioni sono abbastanza buone su tutta la Penisola ed indicano le localita’ di mare quale meta preferita per trascorrere queste vacanze. La Pasqua per le nostre imprese e’ sempre coincisa come test per la stagione estiva”. Delle circa 5mila imprese dunque aderenti al Sindacato sono gia’ oggi in grado di garantire i propri servizi, la maggior parte sara’ concentrata nei pressi dei grandi centri urbani o nelle piu’ importanti mete turistiche.
In caso di maltempo, poi, gli imprenditori balneari si sono gia’ organizzati con proposte alternative, dalle sale tv, tavoli da gioco per adulti, intrattenimenti per i bimbi e persino lampade abbronzanti per i patiti della ‘tintarella a tutti i costi’. Per quanto riguarda le tariffe dei servizi di spiaggia, la maggior parte degli imprenditori ha gia’ anticipato che non modifica quelle al 2015, riproponendo pacchetti e le offerte low-cost (ombrellone e cabina condivisi da piu’ famiglie; 3 lettini al prezzo di 2; riduzioni fino al 50% dopo le 14; week end gratis per l’abbonamento settimanale; l’opzione ‘ultimo tuffo’, pochi euro che consentono di restare sul lettino dalle ore 17 fino quasi al tramonto). “Abbiamo l’esigenza di una riforma che definisca il nostro futuro – sottolinea pero’ Riccardo Borgo – e che contenga alcuni punti fermi, quali il legittimo affidamento, il riconoscimento della proprieta’ delle imprese anche se sorgono su suolo pubblico, il doppio binario (evidenze pubbliche immediate per le nuove concessioni e 30 anni di periodo transitorio per le attuali imprese, ndr), lo spostamento della linea demaniale dove e’ possibile, il riconoscimento del valore di mercato e la revisione dei canoni demaniali. Mi auguro che a breve i proficui colloqui avviati con il governo e le Regioni diano quelle certezze che 30mila imprese balneari e 100mila occupati diretti attendono da oltre 7 anni”.
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