Geologi, studenti, sopravvissuti del terremoto, genitori, saranno a L’Aquila il 5 aprile per vedere – raccontare storie – per premiare la migliore tesi universitaria sulla riduzione del rischio sismico. Lo annuncia il Consiglio nazionale dei geologi. La cerimonia istituzionale sara’ ospitata presso l’Auditorium Renzo Piano, al Parco del Castello, con inizio alle 10. Alle ore 11 e 30 briefing con la stampa.
Dal sacrificio degli studenti che persero la vita a L’Aquila, dal dolore dei loro genitori e’ nato il Premio di Laurea Avus 2009 dedicato a chi non c’e’ piu’ , a quei ragazzi sui quali l’Italia avrebbe dovuto e potuto puntare ed invece la cui vita e’ finita nella notte tra il 5 ed il 6 aprile del 2009 quando un terremoto colpi’ una citta’ ricca e bella. Con loro, pero’ – affermano i geologi, e’ viva la speranza , la voglia di avere un’Italia nuova, diversa, che possa ascoltare la voce dei genitori e dei geologi.
“In Italia, statisticamente, abbiamo un terremoto come quello di L’Aquila ogni 15 anni – ha dichiarato Fabio Tortorici , presidente di una Fondazione quella del Centro Studi del Cng che ha voluto negli anni scorsi, con l’Associazione Vittime Universitarie del Sisma (Avus), dare vita al Premio di Laurea Avus 2009, grazie al libro scritto dal giornalista Umberto Braccili ‘Macerie dentro e fuori’ – ovviamente sono statistiche. Passi importanti li abbiamo fatti ma non bastano. Dopo il terremoto in Abruzzo del 2009 – ricorda – e’ stato avviato il Piano nazionale per la prevenzione sismica, che ha previsto una programmazione pluriennale degli interventi, con risorse ripartite tra le Regioni sulla base dell’indice di rischio dei territori; sono state gocce nel deserto. Gli interventi finanziati da questo ‘piano straordinario’ dimostrano come ancora in Italia manchi una corretta conoscenza sullo stato del patrimonio edilizio scolastico, finalizzata a definire le reali priorita’. Tali informazioni si dovrebbero conseguire con accurate valutazioni tecniche che richiedono indagini geologiche ed ingegneristiche; questa e’ la lacuna da colmare se si vuole raggiungere una seria messa in sicurezza degli edifici scolastici e di tutti gli ambienti di lavoro”.
“Con il premio Avus – prosegue Tortorici – ideato dall’Associazione Vittime Universitarie del Sisma costituita dai genitori di alcuni studenti che purtroppo da quella notte non sono piu’ fisicamente con noi, i geologi vogliono riaccendere i riflettori sui tutti i 55 studenti che hanno perso la vita a L’Aquila e su tutto cio’ che la politica, gli amministratori, i tecnici ed i semplici cittadini, hanno il dovere di sostenere perche’ non si ripetano ancora tragedie del genere”. “L’Aquila e’ un importante laboratorio di ingegneria sismica dove si stanno sperimentando ed adottando soluzioni tecniche innovative. Il livello progettuale – dichiara Nicola Tullo, presidente geologi Abruzzo – e’ decisamente piu’ elevato di quello del passato ed ogni intervento e’ basato su attente e mirate indagini geognostiche e sismiche. La citta’ di domani sara’ certamente piu’ sicura di quella del passato.
E’ importante che l’attenzione su L’Aquila non venga mai meno perche’ la speranza e’ che questa tragedia possa finalmente determinare un’inversione di tendenza di un Paese dove la cultura geologica e la cultura della prevenzione scarseggiano a tutti i livelli e dove non e’ ancora completamente acquisita la reale consapevolezza della necessita’ di mettere in sicurezza il territorio ed il patrimonio edilizio, storico e monumentale, che sappiamo essere estremamente vulnerabile. Questa volta, dopo la tragedia di l’Aquila – osserva Tullo – qualcosa ha incominciato a cambiare, anche se lentamente e con molta fatica, sono stati avviati i primi passi verso una politica di prevenzione per la riduzione del rischio sismico”. Dunque a L’Aquila ci saranno tutti dai genitori, agli studenti, ai sopravvissuti e con loro, in mezzo a loro i geologi dal presidente del Consiglio nazionale dei Geologi, Francesco Peduto, al presidente della Fondazione Centro Studi del Cng, Fabio Tortorici, al presidente dell’Ordine dei Geologi dell’Abruzzo, Nicola Tullo. Ci saranno anche altre associazioni nate all’indomani del terremoto, il mondo accademico ed istituzionale.
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