La Regione Abruzzo sta redigendo, attraverso un percorso partecipato, il Piano sociale regionale 2016-2018. A tal proposito, l‘assessore al Sociale, Marinella Sclocco, nel corso di una conferenza stampa che si e’ tenuta, questa mattina, a Pescara, in Regione, ha presentato alcuni dati del Profilo sociale regionale e le principali innovazioni previste nella bozza di Linee Guida del nuovo Piano sociale. “Sara’ un Piano sociale rivoluzionario – ha affermato Marinella Sclocco – per il metodo altamente innovativo che abbiamo adottato e che ha visto il coinvolgimento diretto di Istituzioni, associazioni e cittadini in un percorso partito ad ottobre 2014. Un Piano – ha proseguito – che fara’ compiere all’Abruzzo un salto in avanti di parecchi anni e che rimettera’ in campo quelle regole che dovranno garantire qualita’ dei servizi sia per i cittadini che per i professionisti del settore. La stessa bozza di Piano, che rappresenta il frutto di questo intenso lavoro – ha sottolineato – la stiamo riconcertando con i territori e non a caso, a breve, sono previsti quattro incontri su base provinciale dopo l’attivazione di una apposita Cabina di regia. Inoltre, stiamo lavorando per far coincidere gli Ambiti sociali con i Distretti sanitari per approdare ad una integrazione che in Abruzzo arrivera’ a maturazione dopo ben 17 anni”.
Gli aspetti demografici del Profilo sociale regionale mettono in evidenza una popolazione che in Abruzzo raggiunge 1 milione 327 mila abitanti con un tasso di crescita naturale di 3,9 abitanti ogni mille per anno (quindi, in Abruzzo si perdono 4 abitanti ogni mille l’anno) e un indice di vecchiaia di 179,5 punti su mille (in 10 anni e’ cresciuto di 23 punti). Le famiglie sono 554.710 con 2,4 componenti medi mentre gli stranieri sono 86.245, pari al 6,5% del totale della popolazione (media italiana 8,2%). In una proiezione futura che arriva a considerare l’anno 2035, emerge che la popolazione anziana crescera’ del 40,4% e la popolazione 0-18 diminuira’ del 5,1%. La popolazione straniera aumentera’, invece, del 116%. Tre saranno le diverse tipologie di Abruzzo Sociale: una Citta’ diffusa nel centro nord costiero (1/3 dell’intera popolazione bruzzese vive nel 10% del territorio regionale), un Cuore verde nella zona interna (bassa densita’ – eta’ media elevata – scarso ricambio generazionale) ed un “Altro Sud” nell’area ovest (dati piu’ vicini alle regioni del Mezzogiorno – nuclei numerosi con buon ricambio generazionale – dati negativi del mercato del lavoro). Il quadro dei bisogni sociali e di salute tiene conto di queste cifre: persone con disabilita’: 5,6% della popolazione, pari a 74.568 persone; studenti con disabilita’: 6.241. Indennita’ di accompagnamento erogate nel 2014: 53.090 (di cui circa 40.000 ad anziani). Pensioni di invalidita’ erogate nel 2014: 24.169. Anziani con disabilita’: 19% del totale; anziani a rischio di disabilita’ ancora 19%; anziani a rischio di malattia cronico-degenerativa: 24% del totale. In relazione poi alla poverta’ ed all’esclusione sociale, la bozza del nuovo Piano registra il dato secondo cui piu’ del 12% delle famiglie abruzzesi vive al di sotto della soglia di poverta’. Inoltre, 350.000 persone (1/4 della popolazione) e’ a rischio di poverta’, 118.932 sono le persone con grave situazione di deprivazione materiale 51.177 sono i bambini abruzzesi in situazione di poverta’ 18.349 sono i bambini con grave deprivazione materiale (dato quasi triplicato negli ultimi 15 anni).
Il Profilo sociale regionale consiera anche altri indicatori tra cui il numero dei detenuti che, in Abruzzo, al 31 gennaio 2016, e’ pari a 1678; le donne vittime di violenza sono invece il 33,5% del totale donne (quindi una su tre). Nel 2014 hanno subito violenza l’ 8,3% delle donne abruzzesi (il doppio della media nazionale) mentre i minori vittime di violenza e trascuratezza registrati al Tribunale per i minorenni sono stati 813 nel 2015. Capitolo adozioni: sono state 39 quelle internazionali e 22 quelle nazionali. Le separazioni e i divorzi sono 3 ogni 10 matrimoni. Persone in carico di SERD per dipendenze nel 2014: 4203 con 844 nuovi casi per anno. Riguardo, poi, ai dati su servzi sociali, gli utenti che si sono rivolti ai servizi di segretariato sono stati 19.908, quelli in carico dell’assistenza domiciliare integrata socio-sanitaria nel 2014: 11.380; i disabili assistiti con l’assistenza domiciliare sociale nel 2012: 1670; gli anziani assistiti con l’assistenza domiciliare sociale nel 2014: 4590; le badanti stimate in Abruzzo: 16.000. Deistituzionalizzazione: le persone ricoverate in strutture residenziali sono diminuite da 10.139 nel 2009 a 6.276 nel 2012.
In Abruzzo ci sono 530 associazioni di volontariato registrate con 127.000 volontari e 536 cooperative sociali. In relazione alla spesa sociale, in cinque anni, dal 2011 al 2015, la Regione ha erogato 117 milioni di euro per i servizi sociali. Nell’anno 2014 gli ambiti territoriali sociali (Comuni) hanno speso circa 58 milioni per i servizi sociali (Piani di zona e Piano non autosufficienza), di cui 35 milioni a carico dei bilanci comunali (circa il 60%) del totale (in Italia la media di finanziamento diretto da parte dei Comuni e’ del 67,2%). Nel 2014 il 38% delle risorse e’ assorbito dai servizi per la disabilita’, il 33% dai servizi per l’infanzia e la famiglia, il 19% per gli anziani, il 10% per i servizi di informazione e di presa in carico. La spesa procapite in Abruzzo nel 2012 e’ stata di 61,1 euro contro una media nazionale di circa 117 euro.
I nuovi assetti istituzionali prevedono che negli Ambiti distrettuali formati da piu’ Comuni (con maggiore estensione territoriale o caratterizzati da zone con specifici bisogni sociali o socio-sanitari), possono essere attivate forme separate di gestione. La programmazione deve restare pero’ unitaria. Le zone ricomprese in uno stesso Ambito Distrettuale assumono la denominazione di “Zone di Gestione Sociale” Per quanto riguarda la zonizzazione e’ stata appena chiusa la consultazione con i Comuni e a breve sara’ adottato un documento di sintesi per l’adeguamento con i Distretti, tenuto conto delle osservazioni pervenute. La co-progettazione diventa strumento per il raccordo pubblico-privato, confermato anche dall’Agenzia Nazionale Anticorruzione. Un grande novita’ e’ rapprsentata dall’intruzione dell’accreditamento sperimentale su alcuni servizi del Piano sociale al fine del miglioramento della qualita’. Rigurado, poi, all’integhrazione sopcio-sanitaria vengono introdotte la Convenzione socio-sanitaria: strumento per l’esercizio associato Ambito-ASL dei servizi socio-sanitari e la Conferenza locale integrata socio-sanitaria (formata da Conferenza Sindaci e Direttore ASL).
Inoltre, viene previsto, per la prima volta, il regolamento di accesso obbligatorio per gli ambiti. Il Piano sociale di ambito e’ finanziato direttamente con il Fondo Sociale Regionale (10 milioni 800 mila euro), il Fondo Nazionale Politiche Sociali (previsti circa 6 milioni 800 mila euro per l’Abruzzo), il Fondo per le Non Autosufficienze (circa 9 milioni di euro) ed i Fondi di integrazione socio-sanitaria (circa 7 milioni 800 mila euro). In piu’, il Piano sociale di ambito disegna la strategia per l’accesso ai finanziamenti relativi a: FSE – Inclusione sociale, Fondo Vita indipendente, Fondo famiglia, Fondo nazionale lotta poverta’, FSC, etc. In conclusione, l’assessore Sclocco ha sottolineato che “gli obiettivi generali del Piano sono quelli di ritardare l’insorgenza della non autosufficienza, di incrementare il tasso di natalita’, di ridurre il tasso relativo all’insorgenza di malattie croniche e invalidanti, di ridurre il numero dei giovani privi di lavoro, di diminuire il numero delle violenze, di ridurre il numero di famiglie in situazione di poverta’ e di persone con grave deprivazione”.
Inoltre, si punta a rafforzare la rete sociosanitaria di cura ed a ritardare la progressione delle malattie cosi’ come ci si prefigge di sviluppare una rete di servizi per la disabilita’ in grado di avviare anche in Abruzzo l’applicazione della Convenzione ONU in tutti i suoi aspetti (servizi di cura, lavoro, partecipazione sociale, inclusione, abitazione, vita indipendente). In sostanza, la bozza delle linee guida disegna un quadro molto rinnovato del sistema di programmazione delle politiche sociali, recuperando i ritardi accumulati rispetto alle altre Regioni; i Comuni assumono maggiori responsabilita’ nella strategia e piu’ autonomia di programmazione. Il Piano sociale di ambito diventa lo strumento unitario di programmazione, superando la parcellizzazione e l’integrazione sociosanitaria viene realizzata a livello istituzionale con strumenti vincolanti di attuazione. Intanto, venerdi’ 1 aprile, a Pescara, presso l’auditorium petruzzi, in via delle Caserme, avra’ luogo la conferenza di presentazione e condivione del profilo sociale e del documento strategico “Verso il nuovo Piano sociale regionale” mentre sono previsti quattro tavoli di partecipazione per la programmazione del nuovo Piano sociale regionale. Si comincia, con l’appuntamento di Chieti di lunedi’ 4 aprile (ore 16.00 sala consiliare della Provincia) e si prosegue con L’Aquila (martedi’ 5 ore 10.00 auditorium della Regione), Teramo (mercoledi’ 6 ore 10.00 sala polifunzionale della Provincia) e Pescara (mercoledi’ 6 ore 15.00 sala consiliare del Comune).
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