In attesa che la magistratura chiarisca i dettagli di questa assurda vicenda, c’è una domanda alla quale gli inquirenti dovranno fornire al più presto risposta: come sia stato possibile che di fronte a 13 decessi sospetti l’ospedale non si sia accorto di nulla. Ad affermarlo il Codacons, che annuncia un esposto in Procura sul caso dell’infermiera che avrebbe provocato la morte di 13 pazienti ricoverati presso l’Ospedale civile di Piombino.
Per ben due anni la donna avrebbe operato in totale libertà, facendo impennare il tasso di decessi presso il reparto di anestesia e rianimazione del nosocomio, e portando alla morte i pazienti sempre con la medesima tecnica – spiega l’associazione – Vogliamo pertanto capire come abbia agito l’ospedale di Piombino in tale contesto, se siano stati assunti provvedimenti a seguito delle morti sospette e quali misure siano state adottate dalla struttura a salvaguardia della salute dei pazienti. Il Codacons offre infine assistenza legale ai parenti delle vittime, perché nel caso in cui dovessero emergere responsabilità da parte dell’infermiera e di altri soggetti pubblici e privati, sarà possibile rivalersi su di essi per ottenere il risarcimento dei danni morali subiti. Gli interessati possono contattare il numero verde gratuito del Codacons SOS Malasanita’ 800 582493
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