A un anno dall’inizio dei bombardamenti in Yemen da parte della Coalizione a guida saudita contro il gruppo armato houti e le forze legate all’ex presidente Saleh, Amnesty International Italia ha incontrato il Direttore Centrale per il Medioriente e il Mediterraneo del Ministero degli Affari esteri, il Min. Plen. Giuseppe Perrone, per attirare l’attenzione del Governo italiano sulle gravi conseguenze del continuo rifornimento di armi all’Arabia Saudita, paese che continua a perpetrare crimini di guerra in Yemen.
Sebbene le violazioni dei diritti umani persistano da entrambe le parti in conflitto, la grande maggioranza delle perdite di civili è stata causata dai bombardamenti aerei della Coalizione saudita. Sinora oltre 3000 civili, tra i quali un’alta percentuale di bambini, hanno perso la vita in questo sanguinoso conflitto.
“Dopo un anno di bombardamenti indiscriminati che hanno ucciso migliaia di civili, i governi non possono continuare a nascondersi dietro al fatto che non c’è un embargo delle Nazioni Unite“, ha dichiarato Donatella Rovera, Alto consigliere sulle crisi internazionali di Amnesty International, che ha guidato la delegazione.
“I crimini di guerra commessi dalla Coalizione saudita sono estremamente ben documentati e i governi rischiano di rendersi complici, se continuano a volerli ignorare e alimentarli con l’invio di armi”.
Il Min. Plen. Perrone ha indicato da parte sua che l’Italia resta impegnata a fondo per favorire una soluzione politica al conflitto in Yemen, nel pieno sostegno dell’iniziativa di mediazione delle Nazioni Unite e rivolgendo particolare attenzione all’emergenza umanitaria avvertita dalla popolazione yemenita.
Rispetto all’esportazione di materiale d’armamento, ha fatto presente come l’Italia si attenga rigorosamente ai criteri sanciti dalla legislazione in vigore a livello nazionale e internazionale. Ha infine sottolineato l’importante ruolo regionale dell’Arabia Saudita, cui l’Italia è legata da solidi rapporti di amicizia e collaborazione.
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