Cinque sale chiuse tra sabato pomeriggio e domenica, poi lunedì, a museo chiuso, la disinfestazione antizecche delle salette che corrono alla fine del primo corridoio degli Uffizi, dalla 19 alla 23. Zecche trovate solo vicino alle finestre della diciannovesima stanza della galleria e non sulle opere appese alle pareti: i ritratti del Perugino, alcune opere di Luca Signorelli e il ‘Perseo che libera Andromeda’ di Piero di Cosimo. “Un museo non è una camera sterile. Le zecche sono parassiti dei piccioni che a Firenze abbondano“, sottolinea alla ‘Dire’ Giulietta Oberosler della Cgil.
“Sindacalmente- continua- mi interessa che l’intervento sia stato tempestivo e che siano stato messi in sicurezza lavoratori e utenti, a differenza della precedente gestione che reagiva con tempi più lunghi”. Bocciato Antonio Natali, l’ex direttore, promosso il tedesco Eike Schmidt: “Per eliminare il cattivo odore, generato nelle sale del primo piano da prese d’aria del condotto di condizionamento, allora nuovo, posizionate a pochi centimetri dai tombini delle fosse biologiche, con la precedente gestione- ricorda Oberosler- ci sono volute settimane. Quindi non posso che registrare con favore la maggiore attenzione e tempestività“. (Dire)
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