Una delegazione di Amnesty International si trova nelle isole greche di Lesbo e Chio per monitorare l’attuazione dell’accordo del 18 marzo 2016 tra Unione europea e Turchia.
A seguito dei primi ritorni in Turchia di migranti che si trovavano in territorio greco, avvenuti la mattina del 4 aprile, la vicedirettrice per l’Europa e l’Asia centrale di Amnesty International Gauri van Gulik ha rilasciato questa dichiarazione: “L’avvio dell’attuazione dell’accordo rappresenta simbolicamente l’inizio del pericoloso disimpegno da parte dell’Europa rispetto alla protezione dei rifugiati. In un clima dominante d’incertezza e paura, ci sentiamo obbligati a chiedere: attraverso quali procedure vengono individuate, per essere rinviate in Turchia, le persone che si trovano negli hotspot greci? Cosa ne sarà di loro una volta in Turchia? È evidente che la Grecia e l’Unione europea nel suo complesso sono clamorosamente impreparate e che in nessun modo vi saranno garanzie sufficienti, in Turchia, per la sicurezza dei rifugiati. Fino a quando questo stato di cose non cambierà, chiediamo che non vi siano ulteriori ritorni in Turchia”.
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