Un focus sul Ddl Educatori e Pedagogisti, approvato il 31 marzo dalla commissione Cultura della Camera, per capire cosa cambia sul riconoscimento di queste professionalità. Lo fa l’agenzia stampa DIRE, attraverso un incontro, in diretta streaming dalle 16 sul sito www.dire.it, con Vanna Iori, deputata Pd e prima firmataria della legge; Giuseppe Maria Milanese, presidente Federazione Sanità-Confcooperative e cooperativa Osa; e Agostino Basile, presidente associazione Pedias (Pedagogisti ed educatori associati italiani).
“La commissione Cultura della Camera ha dato il via libera alla proposta di legge per la disciplina delle professioni di educatori e pedagogisti: si tratta di un risultato atteso da troppo tempo e che dara’ certezze a circa 150mila persone in Italia. Finalmente le persone che lavorano in ambito educativo potranno vedere riconosciuta la loro professionalità. La proposta di legge risultato di un lavoro condiviso, che ha portato all’approvazione in commissione- spiega Iori- mette ordine nella confusione normativa che esisteva fino ad oggi: dopo vent’anni di vuoto legislativo si interviene fissando alcuni requisiti basilari, prendendo come riferimento il livello delle conoscenze richieste dal Qeq (Quadro europeo delle qualificazioni professionali), e individuando i percorsi di studio, le competenze, i titoli, gli sbocchi occupazionali”. Entrerà in vigore “l’obbligatorietà della laurea per accedere alle professioni educative”, aggiunge. Poiche’ in Italia, oggi, “oltre a Scienze dell’educazione, anche le Facolta’ di Medicina laureano educatori professionali (anomalia tra i paesi europei), si invitano le universita’ a favorire l’istituzione di corsi interfacolta’ tra Medicina e Scienze della formazione per avvicinare i due profili professionali e, in prospettiva, auspicabilmente giungere a un unico profilo. Inoltre la legge amplia il ventaglio degli sbocchi occupazionali, indicando in modo chiaro i servizi e gli ambiti dove esercitare l’attivita’ professionale, nella prospettiva di valorizzare le rispettive competenze dei due percorsi di studio”, fa sapere la prima firmataria. “Oggi si e’ quindi fatto un passo in avanti per valorizzare il lavoro educativo, che e’ un indispensabile veicolo di civilta’per lo sviluppo del nostro Paese: e’ importante ora portare rapidamente a compimento questo percorso in Senato”, conclude Iori. (Dire)
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