Carmelo Musumeci, in carcere dal 1991, ha ottenuto, per la prima volta dopo 25 anni, di trascorrere la Pasqua in famiglia e di poter partecipare, qualche giorno dopo, ad un incontro con gli studenti dell’Università di Perugia, dove ha presentato il suo ultimo libro “Gli ergastolani senza scapo” (C. Musumeci -A. Pugiotto Editoriale Scientifica 2016).
Ecco, dal sito www.carmelomusumeci.com, il diario di quei giorni di permesso:
25/03/2016
Oggi sono arrivato in casa di mio figlio e, circondato dall’affetto di tutti i miei familiari, mi sono scrollato di dosso 25 anni di sofferenza.
E ho pensato che valeva la pena sopravvivere a tanto dolore per essere così felice.
26/03/2016
Ho giocato tutto il giorno con i miei nipotini e mi è sembrato un po di ritornare bambino.
Poche volte mi sono sentito così felice ma anche tanto stanco perché i miei due nipotini sono due terremoti
o forse sono io che sono invecchiato, sic!
27/03/2016
Finalmente, dopo venticinque anni, ho passato la festività di Pasqua da uomo libero.
A tavola avrei voluto comunicare tante cose ai miei familiari e dire tante cose carine a ciascuno di loro, pensieri che ho tenuto nascosti in questi anni; invece sono riuscito a dire poco. Ma credo che per me abbiano parlato i miei occhi ed il mio cuore.
28/03/2016
Oggi mio figlio mi ha portato a vedere la partita di pallone del mio nipotino Lorenzo. Ho fatto il tifo per lui e gli ho portato fortuna perché la sua squadra ha vinto.
Poi, con orgoglio, mi ha presentato ai suoi amici come se fossi una persona importante e, per la prima volta, mi sono sentito un nonno felice.
Gli altri bambini mi guardavano con curiosità e, davanti a quegli occhi, mi sono emozionato perché mi hanno ricordato i miei quando ero bambino, quando ero buono e innocente.
29/03/2016
Oggi io e mia figlia siamo usciti da casa da soli.
Mi ha portato a prendere un gelato.
Abbiamo passeggiato per la strada mano nella mano e mi sono sentito luomo più felice della terra.
Senza di lei e senza mio figlio non ce l’avrei mai fatta.
In questi venticinque anni di carcere ogni giorno e ogni notte non ho mai smesso di pensare a loro: il mio cuore non li ha mai lasciati.
30/03/2016
Oggi sono stato allUniversità di Perugia a presentare il mio ultimo libro Gli ergastolani senza scampo (scritto con il prof. Andrea Pugiotto, costituzionalista, e il prof. Davide Galliani) insieme ai proff. Stefano Anastasia e Carlo Fiorio. Eravamo riuniti nella stessa sala dove mi sono laureato.
Ho parlato davanti agli studenti della facoltà di giurisprudenza e mi sono commosso perché, per la prima volta, mi sono sentito accolto e accettato dalla società che mi aveva maledetto e condannato ad essere cattivo e colpevole per sempre.
31/03/2016
Domani rientro in carcere.
Sono triste ma sereno perché ho il cuore e la mente pieni delle emozioni che ho provato in questi giorni.
Penso che queste emozioni mi aiuteranno a continuare a lottare per sperare un giorno di diventare un uomo libero.
Non so se ci riuscirò, ma una cosa è certa: non smetterò mai di lottare per farcela.
1/04/2016
Sono di nuovo nella mia tomba, ma non sono solo: ho portato con me i sorrisi della mia compagna, dei miei figli, dei miei nipotini e di tutte le persone che in questi giorni ho visto e sentito al telefono.
Ricordo Tiziana, Mita, Francesco, Gabriella, Lino Lombardi, la famosa pianista Alessandra Celletti, la giornalista Francesca De Carolis, Mario Pontillo, Anna Buono, Anna Pau e tanti altri.
Poi i fratelli e le sorelle della Comunità Papa Giovanni XXIII: Monica, Luca, Francesca, Guido, Veronica e altri dei quali non ricordo il nome, ma ricordo gli sguardi.
Per ultimo mi sono portato nella mia cella lo sguardo del mio Angelo Custode che, come mi viene a prendere, mi riporta sempre in carcere. Ma mi ha promesso che presto verrà il giorno che non mi riporterà più dentro l’Assassino dei Sogni.
E io ci credo perché Don Oreste Benzi mi ha lasciato lAngelo più tenace e furbo di tutti gli angeli!
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