Mercoledì 13 aprile circa cento persone sono state arrestate a Washington, D.C., durante le proteste di Democracy Spring contro la corruzione e i finanziamenti delle grandi imprese alla politica. E’ stato il terzo giorno consecutivo di arresti di massa davanti al Campidoglio, dopo gli 85 di martedì e gli oltre 400 di lunedì.
Negli stessi giorni 36.000 dipendenti del gruppo di telecomunicazioni Verizon sono scesi in sciopero lungo tutta la East Coast, dal Massachusetts alla Virginia, segnando la più grande protesta di questo tipo avvenuta da anni. Verizon sta cercando di tagliare le pensioni ed esternalizzare il lavoro oltremare.
Entrambi i candidati democratici alla presidenza si sono uniti ai picchetti dei lavoratori in sciopero a New York City, nonostante Hillary Clinton abbia ricevuto decine di migliaia di dollari di finanziamenti per la sua campagna dai dirigenti e dai lobbisti del gruppo. Nel 2013 Venizon l’ha pagata 225.000 dollari per tenere un discorso.
Durante un comizio a Brooklyn, dove è nato e cresciuto, Sanders ha definito Venizon “un’azienda avida di profitti che vuole esternalizzare i posti di lavoro e togliere l’assicurazione sanitaria ai suoi dipendenti, ma ha abbastanza denaro per pagare il suo amministratore delegato 20 milioni di dollari l’anno. Ciò per cui si battono questo sindacato e i suoi aderenti è giusto e io sto dalla loro parte.”
Mercoledì sera una folla di 27.000 persone ha riempito Washington Square Park per ascoltare un comizio di Bernie Sanders; in prima fila c’erano i lavoratori in sciopero del gruppo Verizon, il cui amministratore delegato ha definito “spregevoli” le idee del senatore. Lo stesso giorno Sanders ha ottenuto l’appoggio del sindacato dei lavoratori dei trasporti e Clinton quello di un sindacato del settore elettrico.
Attivisti dell’Occupied Wall Street Journal (l’organo degli Indignati di Zuccotti Park nel 2011) e dell’Indypendent si sono uniti per far uscire un giornale in appoggio a Sanders con il titolo “La battaglia di New York.” (Pressenza)
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