La scuola al servizio degli studenti e delle loro famiglie, per essere abitata dai ragazzi e dai genitori oltre i tempi canonici della didattica: il pomeriggio, il sabato, nei giorni di vacanza, a luglio come a settembre. Come misura di contrasto alla dispersione, ma anche come risposta tempestiva e concreta ai fenomeni di disagio sociale che caratterizzano alcune aree del Paese. È questa la visione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) che ha generato il progetto denominato “La Scuola al centro”: l’idea, alla base del progetto, è che la periferia non sia solo una categoria geografica, ma racchiuda in sé il dramma dell’esclusione, dell’emarginazione che può radicarsi dentro le città o ai loro margini. Per questo il ministero dell’Istruzione ha stanziato oggi 10 milioni di euro immediatamente disponibili per iniziative che rendano la scuola un polo di aggregazione e attrazione in aree periferiche e in contesti a maggior rischio di dispersione di quattro città: Napoli, Roma, Palermo, Milano. A settembre, attraverso un ulteriore finanziamento, si allargherà la copertura a tutto il territorio nazionale.
Miur, scuole aperte anche d’estate è “La Scuola al centro”
La scuola al servizio degli studenti e delle loro famiglie, per essere abitata dai ragazzi e dai genitori oltre i tempi canonici della didattica: il pomeriggio, il sabato, nei giorni di vacanza, a luglio come a settembre. Come misura di contrasto alla dispersione, ma anche come risposta tempestiva e concreta ai fenomeni di disagio sociale […]
“Le periferie sono i centri del futuro: sono ricche di umanità e di energie. Spetta a noi, alla scuola raccoglierle e farle emergere”, ha sottolineato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. “Con questo progetto vogliamo dare ai ragazzi di quelle aree del Paese dove l’istruzione costituisce una risposta importante ed essenziale per garantire un futuro alle nuove generazioni, una scuola aperta, che appartenga a tutta la comunità, dove famiglie e studenti possano sentirsi come in una seconda casa, da frequentare non solo quando ci sono le lezioni, ma anche in orario extra scolastico”. Il progetto che rientra nella “Buona scuola” ha già accolto il plauso da parte del Governo Renzi. “Ai ragazzi dobbiamo dare un orizzonte. – ha spiegato il ministro Giannini – Devono capire che non esistono storie già scritte. In questo senso la scuola non è il problema, è parte della soluzione”.
Il decreto prevede aperture straordinarie delle scuole e iniziative dal 1 luglio. Saranno circa 700 le istituzioni coinvolte e ognuna avrà un budget di 15.000 euro. A settembre, attraverso finanziamenti del PON Scuola, saranno coinvolte altre 5.000 scuole di tutto il Paese. Le attività potranno essere svolte in collaborazione fra istituti scolastici, con enti locali, università, associazioni, cooperative. I fondi saranno utilizzati per pagare le attività, i materiali e il personale. I progetti dovranno riguardare uno o più dei seguenti ambiti tematici: autoimprenditorialità; avvicinamento alla musica; attività sportive pomeridiane; laboratori artistico-espressivi; promozione dell’inserimento del cinema e del teatro a scuola; diffusione della lettura; attività per la conoscenza del territorio di appartenenza e di incentivazione alla cittadinanza attiva. (Dire)
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