Sono otto i nuovi casi diagnosticati di tumore cerebrale primitivo per ogni 100mila persone ogni anno, per un totale di circa 4500 nuovi tumori cerebrali diagnosticati ogni anno in Italia. Il sesso maschile risulta più colpito di quello femminile, sebbene vi siano alcune differenze in alcuni tipi istologici: i meningiomi, ad esempio, sono più frequenti nelle donne.
Le nuove tecnologie hanno consentito negli ultimi anni un trattamento microchirurgico più efficace e molto spesso risolutivo di questi tumori, riducendo la morbilità, ossia la comparsa complicanze postoperatorie responsabili deficit temporanei o talvolta permanenti. Sono questi i presupposti scientifici della 7a edizione del Corso internazionale di dissezione “hands-on” rivolto agli specialisti in Neurochirurgia su preparati anatomici, riguardanti i vari approcci alle patologie neoplastiche e vascolari cerebrali.
“Negli ultimi 10 anni l’innovazione tecnologica ha sovvertito il modo di intendere e fare chirurgia, in particolare quella neurologica Il cambiamento principale è stato riportato nel campo cerebrale, con strumenti sempre all’avanguardia che permettono procedure più rapide e più efficaci. Da un punto di vista produttivo l’Italia è sempre stata all’avanguardia rispetto ai paesi di tutto il mondo. Le strutture italiane, infatti, riescono ad abbracciare velocemente questo cambiamento, rendendo i loro servizi sempre più efficaci ed efficienti”.
I SINTOMI – Come precisa il Prof. Luciano Mastronardi, Direttore UOC Neurochirurgia dell’Ospedale San Filippo Neri di Roma – ASL Roma1 e Presidente della Associazione Italiana di Dissezione Anatomica (AIDA) – “qualsiasi aumento di volume all’interno del cranio si traduce in un aumento della pressione intracranica, in quanto la scatola cranica è inestensibile. Cefalea, vomito, epilessia e deficit neurologici sono i disturbi che più spesso si portano alla diagnosi”.
I DATI – Sono otto i nuovi casi diagnosticati di tumore cerebrale primitivo per ogni 100mila persone ogni anno, per un totale di circa 4500 nuovi tumori cerebrali diagnosticati ogni anno in Italia. Il sesso maschile risulta più colpito di quello femminile sebbene vi siano alcune differenze in alcuni tipi istologici: ad esempio, i meningiomi (tumori intracranici e spinali a partenza dalle meningi) sono più frequenti nelle donne ed i glioblastomi (tumori primitivi del cervello) negli uomini. I tumori cerebrali costituiscono il tipo più comune di neoplasie in pazienti pediatrici. In aumento i casi di tumore cerebrale primitivo nell’anziano: ancora ignote le cause, oltre naturalmente all’aumentata aspettativa di vita.
L’APPORTO DELLA TECNOLOGIA – La tecnologia svolgerà un ruolo chiave sempre maggiore per sconfiggere questa malattia: gli enormi passi in avanti, fatti soprattutto negli ultimi 5 anni, promettono importanti cambiamenti e tempi di intervento sempre più veloci ed efficaci. Il progresso ha così accelerato il processo di guarigione e di osservazione, con strumenti meno invasivi e più innovativi.
“La Neuronavigazione – spiega Raffaelino Roperto, neurochirurgo del Presidio Ospedaliero San Filippo Neri di Roma – è un sistema di localizzazione stereotassico tecnologicamente avanzato che permette di fornire una localizzazione precisa (ed in tempo reale) dell’anatomia del paziente integrando e mostrando un qualunque punto del campo operatorio su una immagine TAC o RMN dello stesso paziente selezionata preoperatoriamente. Il Monitoraggio Neurofisiologico intraoperatorio, permette di eseguire interventi sempre più complessi, riducendo in maniera significativa il rischio di deficit neurologici post-operatori. Un’altra importante metodica è rappresentata dall’Awake Surgery, ossia tutti quegli interventi craniotomici a paziente sveglio e collaborante, con lo scopo di rimuovere quanto più tumore possibile senza provocare danni neurologici aggiuntivi e permanenti”.
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