Un ampliamento dell’arena concerti dedicata a Joe Strummer, un museo del rock e una rinascita verde che faccia vivere l’area sul modello dei Giardini Margherita: sono alcuni degli ingredienti per il rilancio del Parco nord a firma di Said Amini Navai, amministratore unico dellaPublieventi, che si appresta a firmare il contratto con il Comune per gestire l’area nei prossimi quattro anni. La stipula dovrebbe arrivare a giorni e subito dopo l’imprenditore, di origini iraniane, presenterà pubblicamente alla città i dettagli del proprio progetto.
Oggi, intanto, alcune anticipazioni sono emerse nel corso di una commissione che si è svolta a Palazzo D’Accursio su richiesta di Michele Facci, consigliere di Uniti si vince, interessato a capire cosa sarà del Parco nord dopo le “tormentate vicende” degli ultimi anni. Le ultime polemiche, in ordine di tempo, sono quelle scoppiate attorno al braccio di ferro con il Pd sulla Festa dell’Unità, che i dem avevano deciso di spostare all’Unipol Arena di Casalecchio giudicando troppo esose le richieste economiche della Publieventi: il gestore ha poi abbassato il canone e il Pd ha fatto marcia indietro, confermando la kermesse nella sua storica sede. Poco prima, il Parco nord era salito alla ribalta delle cronache per l’annuncio del sindaco Virginio Merola che proprio lì intende realizzare un nuovo bosco per la città. Senza dimenticare, poi, che al Consiglio di Stato è ancora pendente un ricorso presentato dalla stessa Publieventi sul bando precedente a quello attualmente assegnato. Dopo una prima aggiudicazione, il Comune ha annullato l’atto ma Amini Navai ha impugnato la decisione. L’udienza si è tenuta un paio di mesi fa e una decisione è attesa a breve.
Se i giudici daranno ragione a Publieventi, allora tornerà valida la prima assegnazione: 10 anni invece dei quattro attuali, con 160.000 euro di canone annuale più un milione di investimenti (una cifra annuale non troppo distante dai 352.000 euro dell’offerta presentata per il secondo bando, che non prevede l’obbligo di migliorie strutturali). In ogni caso, per i prossimi anni sarà comunque la Publieventi ad occuparsi del Parco nord. Nella concessione che sarà firmata a giorni, però, sarà inserita una clausola che prevederà la revoca in caso si manifestasse un “maggiore interesse pubblico”, spiega la dirigente del settore Patrimonio di Palazzo D’Accursio, Raffaela Bruni. Potrebbe essere il caso del bosco ma, precisa Bruni, sul tavolo non dovrà esserci un progetto vero e proprio, approvato e finanziato dall’amministrazione. Anche in quel caso, comunque, la Pubblieventi non sarà danneggiata per gli investimenti eventualmente intanto realizzati, perchè questi vanno man mano scontati dal canone pattuito. Il gestore, ad ogni modo, si mostra fiducioso. L’idea del bosco è saltata fuori pochi giorni dopo l’aggiudicazione del bando “e sono rimasto un po’ sorpreso”, ammette Said Amini Navai, ma “credo molto nella sinergia con il Comune e per questo non ho paura del bosco. Certamente non lascia tranquilli, ma non è un problema, io voglio investire come si deve”. Anche nei piani della Publieventi, del resto, c’è un capitolo verde. “Abbiamo un progetto di manutenzione straordinaria” ad hoc, anticipa l’imprenditore: al Parco nord “bisogna progettare del verde, noi un progetto lo stiamo facendo. Quando sarà finito lo presenteremo al Comune e, se il Comune ci autorizzerà, lo realizzeremo”.
Il modello è quello dei giardini Margherita: “Sono un polmone verde di Bologna senza essere un bosco e di sabato e domenica sono pieni di gente ed attività”. E se invece i piani del Comune si confermeranno diversi? “Siamo consapevoli che per interesse pubblico possiamo essere espropriati”, afferma il gestore, ma questo potrebbe avvenire solo nell’imminenza dei lavori e con il giusto preavviso. Tradotto: “Non è che possiamo essere espropriati oggi per fare un bosco tra 10 anni, il diritto ci garantisce”. Per il resto, il lavoro da fare è tanto: ad oggi al Parco nord “manca qualsiasi gestione- spiega l’imprenditore- sia ordinaria che straordinaria”. Tra gli interventi immaginati da Publieventi c’è sicuramente un ampliamento dell’arena: diventerà l’unica area eventi“così importante nel centronord dell’Italia“, promette l’imprenditore. Buona parte del business immaginato è lì, continua l’amministratore della Publieventi, che scommette anche sul ritorno pubblicitario che potrà arrivare dai 200 metri di affaccio sulla tangenziale, che potrebbero essere molto appetibili per gli sponsor. Inoltre, “stiamo progettando un museo del rock“, annuncia il gestore, che innanzitutto punterà a valorizzare le star che negli anni sono passate per il Parco nord.
Nel complesso si profila “un compito molto difficile”, ammette il numero uno della Publieventi, “ma siamo determinati e convinti”. Questo anche scommettendo sulla “collaborazione con il Comune per il recupero di un’area così importante”, manda a dire l’imprenditore: del resto, “più facciamo vivere il Parco nord e più allontaniamo la delinquenza”. Nel frattempo, mentre si delinea il possibile futuro dell’area, c’è ancora qualche pendenza relativa agli affidamenti precedenti: Bruni, infatti, riferisce che ammonta a 30.000 euro il residuo che i protagonisti dell’ultima fase di gestione (Made in Bo e Circolo Sardegna). “Se anche dovessero andar via prima di saldare tutto- precisa la dirigente- sono comunque impegnati a pagare”. (Dire)
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