Il pericolo insito nel consumo di olio di palma appena segnalato dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare era noto alle multinazionali dell’alimentare da almeno 12 anni. Great Italian Food Trade, prove alla mano, dimostra come “Big Food” sapeva che i contaminanti presenti nel grasso tropicale erano potenzialmente cancerogeni, ma non ha fatto abbastanza per eliminarli.
Anzi, ha difeso a spada tratta l’impiego di questo grasso scadente, tacendone i rischi, particolarmente gravi per bambini e adolescenti. Caduto il velo di omertà, l’industria italiana chiede aiuto al ministro della Salute, che invece di avviare campionamenti e analisi per misurare il livello di esposizione dei consumatori passa la palla alla Commissione europea. Dario Dongo, avvocato esperto di sicurezza alimentare e fondatore del portale Great Italian Food Trade spiega: “Ora il Commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis dovrà gestire la crisi. Ma dovrà anche spiegare perché la Commissione europea abbia trascurato per anni tali gravi rischi, ben noti non solo alle ’10 grandi sorelle’ del cibo ma pure alla comunità scientifica, alle autorità nazionali deputate alla sicurezza alimentare, e all’Efsa”.
I documenti ufficiali delle autorità scientifiche e le relazioni delle multinazionali del cibo non lasciano dubbi. La pericolosità dei contaminanti presenti nell’olio di palma era ben conosciuta, ma l’unico sforzo è stato quello di provare a ridurne la tossicità. Non abbastanza, come ha decretato l’Efsa. “Non serve scomodare Julian Assange, basta una breve ricerca sul web per scoprire che ‘Big Food’ da almeno una dozzina d’anni aveva esatta conoscenza dei pericoli associati al consumo di olio di palma. E tuttavia, all’insegna del maggior profitto – anziché preoccuparsi di sostituire questo grasso inquinato per garantire la sicurezza degli alimenti e la salute dei consumatori, soprattutto i più piccoli – ne ha incrementato l’utilizzo. Raddoppiandolo, in pochi anni”,denuncia Dario Dongo su Great Italian Food Trade, autore insieme al Fatto alimentare della petizione contro il palma negli alimenti, e che attraverso documenti ufficiali ricostruisce il palma-leaks.
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