Direzione nazionale della Confederazione, che si è tenuta oggi a Roma, si è impegnata a sostenere il percorso di ammodernamento e semplificazione contenuto nella riforma costituzionale, che terminerà l’iter a ottobre con il referendum. Le riforme, in primis quella costituzionale, sono un’opportunità di semplificazione e rinnovamento dell’apparato statale, utili anche a ridisegnare il ruolo della rappresentanza agricola in una chiave più moderna ed efficace. E’ quanto emerso nel corso della Direzione nazionale della Cia-Agricoltori italiani, che si è riunita oggi a Roma.
La Cia, attraverso i suoi Organi e nello Statuto, ha più volte valutato con attenzione l’attuale assetto della Repubblica, con particolare riferimento al numero eccessivo di livelli istituzionali, che rendono faticoso ed eccessivamente burocratico il funzionamento dell’Amministrazione pubblica. Ma ora il combinato disposto tra riforma della Costituzione, legge elettorale e legge di riforma della Pubblica amministrazione (legge Madia) determina un cambiamento profondo dell’assetto statale, comprensivo anche delle funzioni e del ruolo della rappresentanza. A fronte di questi processi in atto, la Direzione nazionale della Cia si impegna a sostenere tutto il percorso di ammodernamento e semplificazione contenuto nella riforma costituzionale e che interessa anche la rappresentanza. In particolare, la Direzione della Cia sarà attenta a seguire la conclusione dell’iter previsto dalla Costituzione con il referendum popolare di ottobre, con l’obiettivo primario di “difendere gli agricoltori e i soggetti che sono rappresentati, non focalizzandosi troppo sulla rappresentanza generale” ma pensando a una nuova rappresentanza che sia “specializzata, competente ed efficace”, che descriva e racconti “gli agricoltori e l’agricoltura, la storia, le tradizioni e le idealità delle Organizzazioni” tesa a “superare i particolarismi e la difesa dei privilegi”.
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