“Quella di D’Alfonso e’ la Regione degli spot che producono solo confusione e ritardi e si sta confermando tale anche sull’annosa questione che riguarda la Polizia provinciale. Non e’ piu’ accettabile l’atteggiamento assunto in questi mesi e soprattutto non e’ possibile fare a meno di un Corpo di polizia che svolge un ruolo fondamentale di vigilanza ambientale, ittico-venatoria, sull’uso del suolo e del sottobosco oltre che di protezione civile”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale, Mauro Febbo che ha presentato una diffida al presidente della Giunta Regionale, al vice presidente Lolli, ai 4 presidenti delle Province, ai direttori Gerardis e D’Aristotele, affinche’ – spiega il consigliere – “diano immediata esecuzione agli accordi gia’ presi ed alla volonta’ in tal senso manifestata dal proprio vice presidente Lolli, assumendo in particolare ad horas un atto di indirizzo alle quattro Province per chiarire e sottolineare che il personale esistente della Polizia provinciale rimane nei singoli ruoli di esse Province, che quindi non ha alcun motivo o onere di iscriversi nel predetto Portale Governativo della mobilita’, e che infine il personale stesso sara’ utilizzato dalla Regione Abruzzo con l’istituto dell’avvalimento secondo specifiche convenzioni da sottoscrivere tra Regione e singole Province, ed in ogni caso con oneri finanziari a carico del bilancio regionale”.
“La Regione Abruzzo – ricorda Febbo – sulla base della normativa vigente in tema di riordino delle Province, ha assunto la Legge Regionale n. 32 del 20 ottobre 2015 pubblicata su Bura n.113 del 28 ottobre 2015; successivamente la Giunta regionale, con la Deliberazione n. 1054 del 2015, ha approvato le ‘Linee guida’ previste dalla Legge 32/2015. In data 13 aprile 2016 si e’ tenuta una seduta dell’Osservatorio regionale per la riforma delle Province, proprio per la trattazione delle questioni inerenti la Polizia provinciale, durante la quale il vice presidente della Giunta regionale Lolli ha sottolineato che ‘l’inserimento, tra le priorita’ dell’avvalimento della Polizia provinciale serve proprio a garantire la vigilanza sulle funzioni che sono gia’ state trasferite e, chiaramente, per quelle che dovranno essere trasferite. Assicurare i controlli serve in primis a far rispettare le norme, ma serve anche a determinare, quale contributo finanziario positivo, un introito che contribuirebbe a coprire le spese sostenute della Regione. Pertanto saranno prese in considerazione tutte le soluzioni utili a superare le eventuali criticita’. La seduta dell’Osservatorio regionale si e’ conclusa con la seguente decisione: ‘si acquisisce la volonta’ politica dell’Osservatorio in ordine a quanto discusso e precisato dal vice Presidente Lolli nel corso dell’odierna seduta’.
Allo stato attuale pero’ – osserva il consigliere – si rilevano due questioni assolutamente preoccupanti in ordine alla attuazione di tale ‘volonta’ politica’: in primis, il passare invano di oltre trenta giorni senza che sull’argomento sia stata assunta la necessaria decisione della Giunta regionale; in secondo luogo, la totale confusione nella quale questo stallo sta conducendo il personale della Polizia provinciale, al punto che alcuni di essi si sono gia’ inseriti nel Portale Governativo di mobilita’ con tutte le conseguenze in ordine alla perdita delle professionalita’ acquisite nel tempo ed alla stessa scomparsa del Corpo di Polizia in alcune Province. Per questo la decisione di presentare la diffida – conclude Febbo – con l’obiettivo di evitare che funzioni cosi’ importanti svolte dalla Polizia provinciale vengano svilite da un’amministrazione regionale troppo impegnata nell’auto promozione e deficitaria sul piano della risoluzione dei problemi reali”.
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