Ad aprile l’inflazione, al lordo dei tabacchi, diminuisce dello 0,1% su base mensile e registra una diminuzione su base annua pari a -0,5% (la stima preliminare era -0,4%), piu’ ampia di tre decimi di punto percentuale rispetto a quella registrata a marzo (-0,2%). Lo rileva l’Istat. A livello tendenziale una diminuzione dei prezzi cosi’ consistente non si registrava da gennaio 2015 (-0,6%). La maggiore flessione tendenziale dell’indice generale e’ principalmente da attribuire all’accentuarsi del calo dei prezzi degli Energetici regolamentati (-6,4%, da -2,7% del mese precedente), cui contribuiscono sia il Gas naturale (-9,9%, da -5,7% a marzo) sia l’Energia elettrica, che segna un’inversione di tendenza (-1,9%, da +1,5% del mese precedente). Pertanto, al netto dei soli beni energetici, l’inflazione rimane stabile a +0,4%, mentre al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, scende a +0,5% (da +0,6% di marzo). L’inflazione acquisita per il 2016 e’ pari a -0,5% (era -0,4% a marzo).
Rispetto ad aprile 2015, i prezzi dei beni registrano una lieve accentuazione della flessione (-1,1%, da -1,0% di marzo) e il tasso di crescita dei prezzi dei servizi rallenta (+0,4%, da +0,7% del mese precedente). Di conseguenza, rispetto a marzo 2016, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si riduce di due decimi di punto percentuale. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,2% su base mensile mentre fa segnare una diminuzione dello 0,4% su base annua (la stima preliminare era -0,3%), piu’ ampia di due decimi di punto percentuale rispetto al calo registrato a marzo (-0,2%). Il rialzo congiunturale e’ in larga parte dovuto al rientro definitivo dei saldi invernali, di cui il NIC non tiene conto. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una variazione nulla rispetto al mese precedente e diminuisce dello 0,4% nei confronti di aprile 2015.
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