A Senigallia, lo scorso 13 maggio, il direttore del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Domenico Nicoletti, ha partecipato alla prima Assemblea nazionale dei premiati “Bandiera Verde Agricoltura” della Cia (Confederazione Italiana Agricoltori).
Nell’ambito dell’assemblea, il “Club” dei premiati ha sottoscritto il documento “Il territorio come destino”, che ha come obiettivo la costruzione e la valorizzazione di un modello economico, sociale e produttivo sostenibile. Una due giorni, quella di Senigallia, giunta proprio alla vigilia della 14esima edizione del riconoscimento attraverso cui la Cia premia ogni anno i “campioni” dell’agricoltura che si sono particolarmente distinti in vari ambiti: dalla difesa della biodiversita’ alle politiche di tutela dell’ambiente e del paesaggio anche a fini turistici, all’uso razionale del suolo, alla valorizzazione dei prodotti tipici legati al territorio; ed ancora, nell’azione finalizzata a migliorare le condizioni di vita ed economiche degli operatori agricoli e, piu’ in generale, dei cittadini, ma anche nell’impegno verso il sociale e la disabilita’, nella promozione della cooperazione mediterranea, nel cinema e nella letteratura contadina.
“Il Club – si legge nell’atto costitutivo firmato a Senigallia – riunisce le aziende, gli enti locali e tutti gli altri soggetti (pubblici e privati) che, a partire dalla prima edizione del concorso-premio, nel 2003, sono stati insigniti del riconoscimento Bandiera Verde Agricoltura. Lo scopo del Club e’ la divulgazione e la valorizzazione sia dei principi ispiratori del riconoscimento Bandiera Verde sia degli obiettivi e linee guida alla base del documento intitolato ‘Il Territorio come destino. il contributo della Cia alla Carta di Milano'”. Un documento “di idee”, dunque, stilato in occasione dell’Expo 2015 e ora al centro di una nuova fase, dove i risultati del lavoro fatto sono stati tradotti in impegni a livello territoriale, con il coinvolgimento diretto di attori e istituzioni locali, per la costruzione di un modello economico, sociale e produttivo sostenibile. “Il prestigioso riconoscimento (ricevuto dal Parco nel 2010) – ha dichiarato Nicoletti – deve sempre piu’ responsabilizzare l’Ente sul suo ruolo non solo della promozione del territorio e dell’agricoltura sostenibile ma anche per contenere i fenomeni che limitano le attivita’ agricole, con una sempre piu’ decisa azione di gestione delle specie che agiscono su tali attivita’, ricreando l’antico equilibrio e una nuova alleanza tra uomo e natura. L’impegno e’ diffondere la bandiera verde nell’area del Parco e misurarsi su un’azione sempre piu’ condivisa di valorizzazione delle tradizioni nell’innovazione delle qualita’ agro ecologiche”.
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