“Non c’è bisogno di aspettare che i governi trovino una soluzione: ognuno di noi può dare un contributo decisivo alla causa, adottando uno stile di vita più responsabile, iniziando dalle piccole cose di ogni giorno. Crediamo che sia l’unico modo ragionevole di salvare il nostro pianeta prima che sia troppo tardi”.
L’espressione riscaldamento globale indica il mutamento del clima terrestre sviluppatosi nel corso del XX secolo e tuttora in corso. Tale mutamento è attribuito in larga misura alle emissioni in atmosfera di crescenti quantità di gas serra e ad altri fattori come l’utilizzo dei combustibili fossili, la deforestazione, l’allevamento e l’agricoltura intensive, che sono tutte cause del surriscaldamento ad opera dell’uomo.
L’Intergovernmental Panel on Climate Change delle Nazioni Unite (IPCC) ha sottolineato nel 2005 che la temperatura del pianeta Terra è aumentata di 0,74 ± 0,18 °C durante gli ultimi 100 anni, osservando che “la maggior parte dell’incremento osservato delle temperature medie globali a partire dalla metà del XX secolo è molto probabilmente da attribuire all’incremento osservato delle concentrazioni di gas serra antropogenici”. Si tratta di una tesi sostenuta da oltre trenta associazioni scientifiche internazionali.
Oltre a gennaio (1,11 gradi), febbraio (1,33) e marzo (1,29) scorsi, è accaduto in ottobre (+1.07 gradi) novembre (+1.01) e dicembre (+1,10) 2015. Le rilevazioni della Nasa, indicano che il primato dello scorso mese batte quello precedente del 2010 di 0.24 gradi centigradi ed è superiore di 0.87 rispetto alla media di aprile. Il 2016 si conferma l’anno più caldo degli ultimi 30 anni. E non finisce quì. L’Estate 2016 arriverà il prossimo 21 giugno e già si parla in maniera incessante del clima che avrà, con temperature sopra la media e ondate di caldo africano asfissianti. Torneranno, infatti, Caronte, Cerbero e Minosse. CLICCA QUI’ per i dati della NASA
“I climatologi lanciano avvertimenti almeno dagli anni Ottanta. Ed è tutto ormai assolutamente scontato dal 2000 in poi. Quindi perché sorprendersi?“, commenta Andy Pitman, direttore dell’Arc Centre of Excellence for Climate System Science dell’Università australiana del New South Wales. Secondo Pitman gli ultimi dati mettono in serio dubbio l’obiettivo fissato dalla COP21 di Parigi: “L’obiettivo di 1.5 gradi è solo un pio desiderio. Non so neppure se riusciremo a raggiungere 1.5 gradi se anche si bloccassero oggi stesso tutte le emissioni. C’è una forte inerzia nel sistema“.
“Oltre l’80% dell’aumento è dovuto, invece, al riscaldamento climatico“, spiega Stefan Rahmstorf, ricercatore del Potsdam Institute al Sydney Morning Herald, “l’affievolirsi del Nino nei prossimi mesi potrebbe far scendere in parte le temperature globali, ma «il trend di riscaldamento andrà avanti finché non elimineremo i combustibili fossili“.
Il climatologo inglese Ed Hawkins ha rappresentato, tramite una spirale in rapida espansione, i dati delle anomalie globali della temperatura superficiale
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