“La firma del Masterplan, tenutasi a L’Aquila alla presenza del presidente del Consiglio Matteo Renzi, e’ stata forse l’unico momento di considerazione per le aree interne che il governatore ci ha riservato; per il resto tutto fumo”. Esordisce cosi’, in una nota, Massimiliano Mari Fiamma, segretario generale di Apindustria, associazione piccole e medie imprese della provincia dell’Aquila. “Nemmeno la grande e riconosciuta capacita’ oratoria di Luciano D’Alfonso e’ riuscita a mascherare il fatto che, a fronte di grandi opere sui porti di Pescara, Ortona e Vasto, della diga di Chiaunci incompiuta da 40 anni, il potenziamento dell’Aeroporto di Pescara, il lotto finale della Teramo Mare e altri vari interventi infrastrutturali di rilievo, per L’Aquila e provincia non c’e’ altro che aria fritta. Nell’imbarazzo di trovare concretezza nell’elencazione territoriale dello stanziamento delle risorse – prosegue Fiamma – D’Alfonso ha, come un prestigiatore esperto, rivendicato come un successo che si ridurra’ il tempo di percorrenza della ferrovia Pescara – L’Aquila di circa mezz’ora con ‘solo’ 11 milioni di euro, ma ha sapientemente omesso il fatto che oggi ci vogliono circa 4 ore di treno per quel viaggio…tre ore e mezza non saranno di certo un traguardo da festeggiare. C’e’ poi la ‘solita’ tiritera della pista ciclabile, una mirabile opera inutile che trovera’ pero’ un suo perche’ proprio dal fatto che per andare a Pescara dal Capoluogo ci vorra’ meno tempo in bicicletta che in treno, mentre per il ritorno occorreranno anche polmoni di un certo rilievo.
La vera novita’ dell’entroterra aquilano – osserva il segretario generale di Apindustria – sara’ che la stessa Regione, attraverso l’Arap, gestira’ tutti i depuratori delle aree industriali organizzando ‘tra amici’ la depurazione dei fiumi in una partita che, complessivamente, varra’ 380 milioni di euro. A coronamento di questo ‘Piano di Mortificazione dei Collegi Inutili’ l’esposizione di D’Alfonso all’Auditorium ha riservato una ulteriore chicca con l’elogio e la citazione al presidente Renzi dello storico aquilano Raffaele Colapietra, che non ha mai abbandonato il centro storico dopo il sisma, e la promessa, da parte del governatore, di presentarglielo nel prossimo incontro… a Pescara. Non si puo’ non rimarcare infine che, in tutto questo, salvo episodi spot di qualche amministratore locale, pesano le assenze di una vera forza politica delle aree interne in grado di far sentire una voce in dissenso o, quanto meno, di proposta alternativa, e di una classe dirigente locale troppo concentrata su se stessa per capire cosa accade nel mondo. Noi – conclude Massimiliano Mari Fiamma – cercheremo di fare la nostra parte nei prossimi giorni approntando un dossier dettagliato da inviare al premier Renzi ed al sottosegetario De Vincenti sulla reale natura di un piano che, di fatto, rendera’ ancora piu’ forte il divario, anche di ricchezza, tra la costa e l’entroterra abruzzese che, in controtendenza con i dati del centro-nord Italia, sta subendo un pesante spopolamento proprio in virtu’ della maldestra politica locale degli ultimi 30 anni”.
Lascia un commento